
Le artigiane della provincia monzese si distinguono a tutte le età
Monza - In maggioranza gestiscono attività come lavanderie, sartoria e abbigliamento, bigiotteria e gioielli, parrucchiere ed estetista ma non manca anche chi è alla guida di torniture, aziende metalmeccaniche e del settore plastica. E soprattutto lo fanno da una vita, da decenni, tutti i giorni e in prima persona, con una passione, costanza e competenza che può solo essere ammirata da chi ha qualche anno in meno. Sono le artigiane over 80, lavoratrici che secondo l’anagrafe potrebbero essere in pensione già da molti anni e che invece portano avanti la loro attività come una missione di vita, spesso un mestiere individuale o una piccola azienda a conduzione familiare.
In occasione dell’8 marzo è l’Unione Artigiani delle province di Milano, Monza e Brianza a voler celebrare da un punto di vista originale la Festa della Donna, presentando lo scenario dell’imprenditoria artigiana femminile del territorio con una nota d’attenzione verso le "nonne" del settore. Uno studio in rosa con una sfumatura grigia che parla di 79 imprenditrici artigiane con più di 80 anni d’età ancora attive tra Milano e Brianza, di cui 14 nell’area monzese e tra loro anche la signora Gina Coser, classe 1933, l’artigiana più anziana della Brianza ancora alla guida a 88 anni della sua impresa di trattamento acque, la Mischi di Monza.
«Ci sono alcune imprenditrici storiche, al timone dell’azienda di famiglia da generazioni - osserva il segretario generale di Unione Artigiani Marco Accornero -. Altre che per le più diverse ragioni si sono caricate della responsabilità della titolarità dell’azienda per dare una mano ai famigliari, con i quali hanno condiviso l’impegno diretto nella gestione dell’impresa. La stragrande maggioranza, secondo i dati, non ha dipendenti: segno che ancora resistono sul mercato, con i costi limati all’indispensabile". In generale, anche in un anno difficile come il 2020, l’imprenditoria artigiana al femminile si dimostra stabile, in grado di resistere alla crisi del covid.
Una storia speciale è quella della signora Gina, 88 anni, che non ha la minima incertezza sulla sua attività: "Io dirigo, da 44 anni. Mio marito è quello che va dai clienti. Per le cose tecniche chieda a lui, il resto è roba mia". Gina Coser, classe ‘33 originaria di Firenze, si è messa in proprio col marito nel 1977: "Abbiamo deciso che io sarei stata la responsabile legale dell’azienda perché così potevo curare tutti gli aspetti contabili e organizzativi, gestire i dipendenti, mentre lui poteva andare dai clienti senza l’assillo delle carte. È andata bene fino ad oggi e siamo in salute. I figli? Hanno scelto altre strade. Quest’anno, forse, chiudiamo ma dobbiamo ancora decidere".