MARCO GALVANI
Cronaca

Verde pubblico, a Monza taglio al passato

Basta proroghe e appalti al ribasso. Cambio di gestore a primavera e il budget passa dagli attuali 1,3 milioni di euro a 2 milioni

Nuove regole e servizio per la manutenzione del verde a Monza

Monza, 8 agosto 2019 I prezzi  da saldo non fanno più mercato. Monza vuole «pagare il giusto per un servizio di qualità». L’assessore al Verde pubblico, Simone Villa, guida il cambiamento dell’appalto per la gestione delle oltre 110 aree verdi comunali, delle aiuole e dei “giardini” delle case comunali. Perché "non vogliamo più sanzionare le carenze, i ritardi e i disservizi segnalati anche dai cittadini, ma vogliamo eliminarli". Così, per la gestione del verde nei prossimi 5 anni la Giunta ha messo dei paletti precisi. Per arrivare al bando definitivo serviranno dieci passi.

Dieci regole al di fuori delle quali la rivoluzione non può partire. Inanzitutto  "l’inversione delle percentuali tra parte tecnica e parte economica per individuare il miglior rapporto qualità/prezzo – chiarisce Villa –. L’appalto attualmente in vigore è stato assegnato con un ribasso d’asta del 43%. E i monzesi hanno visto i risultati". Sarà poi obbligatorio utilizzare un apposito software per pianificare e aggiornare tutte le attività effettuate, garantendo così la tracciabilità di tutte le operazioni. Da prevedere anche "la gestione differenziata del verde, da soft a hard – continua l’assessore –. Verranno definiti differenti livelli di manutenzione, più o meno intensivi, in funzione di tipologia, ubicazione, dimensioni e destinazioni d’uso delle aree». E poi "basta emergenze. Saranno valutati i rischi di cedimento nell’ambito del patrimonio arboreo e individuate le strategie opportune per eliminarli, ridurli e controllarli". In quest’ottica si inserisce anche il censimento, la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali che, "nonostante imposto dalla più recente normativa statale, a Monza non è mai stato fatto". "Il nuovo servizio verrà progettato in conformità ai criteri di sostenibilità energetica e ambientale con l’obiettivo di individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore lungo il ciclo di vita, nel lungo periodo – prosegue il decalogo –. E i residui di potatura e sfalcio dovranno essere compostati o sminuzzati, e usati per la pacciamatura, per ridurre l’evaporazione dal terreno, o il mulching, per fare da concime naturale reintegrando i sali minerali. Solo laddove ciò sia tecnicamente impossibile, i residui organici dovranno essere compostati in impianti autorizzati o utilizzati come biomassa". Ma per rendere completamente efficiente un servizio pubblico è necessario facilitare al massimo il rapporto con gli utenti.

E quindi il prossimo gestore del verde pubblico dovrà attivare un numero verde per le segnalazioni dei cittadini e un sistema per la loro gestione online. Sarà previsto anche un pronto intervento per la risoluzione tempestiva di emergenze che possano mettere a rischio la sicurezza. Tutto all’interno di una politica aziendale votata alla massima trasparenza nella comunicazione: l’aggiudicatario dovrà occuparsi anche della comunicazione delle attività legate al verde pubblico per conto del Comune, attraverso sito web, social network, eventi e campagne di sensibilizzazione. E in concomitanza di ogni intervento di rimozione o abbattimento, un agronomo spiegherà nel dettaglio le motivazioni tecniche. Mentre per la programmazione annuale, ogni anno, entro il 31 ottobre, sarà pubblicato il piano delle piantumazioni per l’anno successivo, con indicazione del luogo e della specie.