
I lavoratori dell’Adac in sciopero per salvare il posto di lavoro
Monza - Si inasprisce la battaglia sindacale per cercare di salvare i 20 posti a rischio per i lavoratori della sede monzese di Adac, l’Automobile Club tedesco. Nei giorni scorsi le rappresentanze sindacali di Adac Service Italia e il segretario generale della Filcams Cgil Matteo Moretti hanno inviato una accorata lettera ai vertici dell’azienda, che intendono delocalizzare i servizi in Spagna e Grecia, denunciando "dei fatti molto gravi". "Le motivazioni dei Rappresentanti dei Lavoratori Europei sono state argomentate in maniera puntuale e sono stati dimostrati gli enormi danni qualitativi che si ripercuoterebbero direttamente sul servizio offerto ai soci - è spiegato nella missiva - oltre al danno per i lavoratori licenziati e l’aumento dei costi per la selezione di nuovo personale da formare ex novo".
La delegazione del Consiglio di amministrazione e il capoprogetto presenti hanno risposto con un semplice "verificheremo e vi daremo le risposte a settembre". "Questa risposta non può essere soddisfacente per coloro che rappresentano i lavoratori condannati a perdere il loro lavoro e che nel frattempo devono assistere i soci con professionalità, attenzione e massimo impegno", proseguono i sindacati. Nella filiale di Monza, dal 31 luglio al 3 agosto si è svolto uno sciopero: 72 ore consecutive di braccia incrociate, con l’obiettivo di chiedere nuovamente un cambiamento del piano al Club tedesco.
«Il 99% dei lavoratori - sostiene Moretti - compresi i capiturno, ha scelto in maniera consapevole e responsabile di aderire allo sciopero rinunciando alla propria retribuzione. Nonostante le diffide verbali e scritte indirizzate alla direzione locale di Adac, è stato scelto in palese violazione della normativa italiana e dello Statuto dei Lavoratori di sostituire gli operatori in sciopero dirottando le chiamate verso altre società estere. Tale fatto è gravissimo e mai ci saremmo aspettati da Adac una violazione della legge italiana fatta in maniera consapevole e a danno dei lavoratori italiani che compromette altresì i valori di etica, rispetto e responsabilità sociale". I fatti sono stati denunciati al Giudice del Lavoro del Tribunale di Monza. L’udienza è convocata per il 9 settembre. I sindacati hanno chiesto aiuto anche alle istituzioni e in particolare al Ministro del Turismo Massimo Garavaglia.