A Villa Valentina un futuro senza barriere

Corsi di teatro, tirocini, spettacoli, orto solidale, una cucina e un piccolo ristorante: sono alcuni dei progetti previsti nell’ex asilo notturno

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di Cristina Bertolini

Una casa del teatro, delle famiglie e del quartiere, per recuperare abilità sopite da pandemia e distanziamenti. È questa l’intenzione tratteggiata da Enrico Roveris, direttore artistico di “Il Veliero onlus“ e responsabile del progetto Villa Valentina, in via Spallanzani, per recuperare al territorio e riconvertire l’ex asilo notturno che da tempo ha trovato una nuova casa a Spazio 37, in via Borgazzi.

Il progetto ha ricevuto uno stanziamento di 350mila euro da Fondazione comunità Monza Brianza ed è arrivato alla fase esecutiva: il Comune, titolare dell’edificio, ha cedutol’immobile a Veliero Onlus (compagnia teatrale con disabili, presieduta da Alfredo Colina), in comodato d’uso gratuito per 25 anni. Dopo l’ultima firma ci saranno gara d’appalto, affidamento lavori e avvio per 12 mesi di opere.

"Il nostro obiettivo – spiega Roveris – è di colmare il gap educativo, culturale e tecnologico attraverso l’arte e il teatro per disabili e non solo, su tutte le fasce d’età". Divesi gli attori coinvolti, per un’ampia sfera di attività e contributi: Capirsi down Monza, Associazione GeniAttori (in cui genitori e ragazzi recitano insieme), Parafrisando (laboratorio teatrale di ex allievi del liceo Frisi che produce e porta in scena le proprie opere), Associazione Elianto, nell’ambito della Rete multidisciplinare Tiki taka. Lo spazio di 500 metri quadrati su due piani, più 800 metri quadrati di giardino, (più seminterrato con magazzini e alcune docce) verrà utilizzato per creare tre ambienti di lavoro, da 50 - 60 persone per sessione, al primo piano, con uffici e ambienti di coworking al secondo, oltre al giardino per creare un orto solidale e per lavori sperimentali con le scuole e con persone disabili, che diventerà funzionale a una piccola cucina professionale, in cui sviluppare un piccolo ristorante gestito dai ragazzi de Il Veliero.

I primi progetti riguarderanno percorsi di educazione e potenziamento dell’autonomia, istituzione di un centro multimediale di supporto allo studio, aperto al quartiere e alle scuole, per grandi e piccoli, italiani e stranieri e corsi di teatro, attività artistiche, ricreative, socio culturali. "Vogliamo creare – continua Roveris – un modello replicabile che veda attraverso il teatro uno strumento incisivo per recuperare azioni e ruoli persi". Il progetto verrà realizzato su misura rispetto alle intenzioni, visto che il direttore dei lavori è l’ingegner Mauro Sironi, uno dei genitori di GeniAttori, associazione partner. La struttura verrà predisposta per prove e seminari teatrali residenziali di più giorni, vero banco di prova di vita autonoma per i ragazzi, nel segno del teatro.