Monza, 18enne muore a casa dell’amica: tra 10 giorni la verità sul cocktail di alcol e psicofarmaci

Per ora ci sono un fascicolo aperto in Procura e un’autopsia sul corpo della giovane

La polizia in centro a Monza

La polizia in centro a Monza

Monza -  Per ora ci sono un fascicolo aperto in Procura e un’autopsia sul corpo di una ragazza di 18 anni. Gli esami tossicologici non dovrebbero essere pronti prima di una decina di giorni. In mezzo, ci sono domande a cui rispondere e due famiglie che piangono.

La ragazza è morta nella notte fra domenica 5 e lunedì 6 marzo scorso per un arresto cardiaco. Aveva trascorso una serata in casa di un’amica, in centro a Monza. Diciotto e diciassette anni le due, amiche per la pelle. Erano come sorelle. Avevano chiesto e ottenuto di stare assieme come tante altre volte. Il padrone di casa, il padre della diciassettenne, non aveva avuto dubbi. Era già successo altre volte. Ma al mattino, quando si era alzato per andare al lavoro, aveva notato qualcosa che non andava. L’amica di sua figlia non si svegliava. Avrebbe raccontato di aver chiamato anche la figlia preoccupato e di aver subito avvertito il 118, mentre praticava un massaggio cardiaco di 12 minuti sulla giovane. Tutto inutile. La ragazza non si è più svegliata.

Gli agenti della Questura di Monza si sono messi immediatamente a indagare. La Squadra mobile si è mossa: nella stanza dove dormivano le due ragazze gli agenti hanno trovato due bottiglie di superalcolici nascoste, di whisky e gin. E confezioni di psicofarmaci. "Sostanze blande", avrebbe precisato sempre il padre, disperato. Medicinali regolarmente prescritti alla figlia dopo la morte della mamma. Intanto la figlia è stata ricoverata, sotto choc, nel reparto di neuropsichiatria infantile dell’ospedale San Gerardo: "Adesso voglio solo pensare a lei e aiutarla ad uscire da questo incubo".