I-Days 2017, il Parco incanta anche i Linkin Park

La trattativa fra la band californiana e gli organizzatori degli I-Days sembra chiusa

Concerto a Monza (Radaelli)

RADAELLI - MONZA Liga Rock park

Monza, 7 novembre 2016 - Anche i Linkin Park pronti a salire sul palco di Monza. La conferma ufficiale è attesa nelle prossime ore ma ormai la trattativa fra la band californiana e gli organizzatori degli I-Days sembra chiusa. E sarebbe un altro colpo in grado di alzare ancora l’asticella di un festival che l’estate scorsa, proprio a Monza, ha già conosciuto una nuova giovinezza: Paul Kalkbrenner, Jake Bugg, Sigur Ròs, Stereophonics, Suede, Biffy Clyro i pezzi da novanta che per tre giorni hanno portato al Parco oltre 50mila persone. E l’edizione 2017 dell’Indipendent Days Festival conferma di proseguire la crescita dando fiducia - dopo una vita passata a Bologna - alla location green di Monza. Come quest’anno, anche i prossimi concerti saranno sul prato della Gerascia.

Ormai gli 8 ettari di verde accanto al pratone del Roccolo che nel 1989 ospitò il live dei Pink Floyd e nei tempi moderni è diventato l’eliporto nella settimana del Gran premio di Formula Uno, sono entrati nella cartina geografica degli organizzatori dei grandi concerti. Sdoganati l’anno scorso da Manu Chao e confermati negli ultimi mesi dal Gods of Metal, dal “duetto” I-Days con il Brianza Rock Festival, ma soprattutto a fine settembre dal doppio concerto di Ligabue con i suoi 140mila fan. Numeri che Monza non era più abituata neanche a calcolare (Formula Uno a parte). Ma adesso la musica è cambiata. O almeno sta cambiando.

E l'evento del «Campovolo» in versione brianzola ha fatto vedere che Monza e il suo Parco possono puntare in alto. Autorizzazioni, sicurezza, viabilità e flussi di spettatori hanno passato lo stress test. Dopo anni vissuti da «snobbati dagli artisti in grado di garantire certi numeri di pubblico. Del resto lo cantano pure gli stessi Linkin Park nella loro «Waiting for the end» (dal quarto album «A Thousand Suns») che «la parte più difficile della fine è ricominciare». E Monza ricomincia (anche) da loro. Da quei sei ragazzi che hanno venduto oltre 60 milioni di dischi e messo in bacheca due Grammy Award. Il 14 giugno saranno al Nova Rock Festival in Austria, il giorno dopo nella polacca Cracovia all’Impact Festival, e sabato 17 a Monza. Porteranno la loro storia musicale che in 20 anni di carriera ha esplorato con successo dal nu metal all’hip hop, dall’alternative rock all’elettronica, dal rap al post grunge fino al ritorno a sonorità più rock e pesanti riducendo le incursioni elettroniche nell’ultimo disco «In The Hunting Party». Ma a Monza in scaletta ci sarà anche la settima fatica in studio che il produttore e co frontman della band, Mike Shinoda, ha annunciato in uscita entro fine anno.

marco.galvani@ilgiorno.net