MILANO È stato un impatto «devastante» quello della pandemia sul settore della moda. Nella fase critica del primo lockdown, secondo il Fashion Economic Trends divulgato da Camera nazionale della moda, il fatturato è crollato del 45%, poi ha mantenuto una media di calo stabile al 23% nel secondo trimestre. Il progressivo allentamento del lockdown nel terzo trimestre e a ottobre ha solo rallentato la caduta del fatturato, che è in ogni caso rimasta molto consistente: -26,9% nel terzo trimestre e -14,8% ad ottobre, ultimo dato ufficiale disponibile.
Anche i dati di export restano fortemente negativi: la bilancia commerciale della moda è peggiorata 7,3 miliardi di euro in meno rispetto al 2019, mentre nei settori collegati a quello della moda la contrazione è stata di 1,8 miliardi di euro, per una perdita cumulata di 9,1 miliardi. Nell’incertezza relativa a pandemia, vaccini, scelte in materia di politiche per la ripresa, sono stati elaborati due scenari: uno più favorevole in cui il fatturato della moda italiana crescerà intorno al 15% e uno sfavorevole, con le restrizioni per il contenimento del virus prolungate fino al 2022 e una crescita che si limiterà al 6%.
Guardando al futuro, lo scenario di base è cautamente ottimistico, con il virus più efficacemente controllato nel corso del prossimo anno. Allo stesso tempo, gli interventi governativi compenseranno in parte l’impatto economico, i viaggi si intensificheranno, insieme alla possibilità di incontri sociali.