IED: Se la bellezza è anche questione di...tatto

Gli studenti progettano scarpe e accessori di moda per non vedenti usando materiali in rilievo e profumi

calzature per non vedenti

calzature per non vedenti

Una collezione sinestesica che associa profumi a colori. Proposte al di là della rigida distinzione fra i sessi. Accessori che celebrano l’unione delle culture e altri per ogni età, dall’anima giocosa. Quattro suggestivi progetti firmati dagli studenti dello Ied Moda che si stanno specializzando in «Shoes and Accessories Design». La progettazione sulll'Inclusive and Adaptive Design è una novità introdotta all’inizio dell’anno accademico: la sfida lanciata dai docenti Mia Vilardo e Riccardo Polidoro ai futuri fashion designer è stata quella di ideare prodotti per un pubblico che non accetta limitazioni e «gabbie».

«Jfmp- Joy for mistaken people» è la proposta immaginata da Penelope Bazzani, Michela Polo, Jennifer Rossi, Federica Santangelo «per chiunque si senta non interamente rappresentato». La collezione By my eyes utilizza materiali con dettagli in rilievo che rivelano la bellezza anche ai non vedenti, attraverso il tatto. Questione anche d’olfatto: la tinta azzurro profuma di menta, il grigio di timo, il rosa di pesca. E c’è anche il gps incorporato sullo stivale.

«Ren» è la proposta per chi non s’dentifica in un genere sessuale. La collezione «agender» (firmata da Evelyn Bressan, Alessandro Martella, Sofia Peselli, Roberta Vagnoni) utilizza per zaini, borse e scarpe materiali termorestringenti capaci di adattarsi su qualsiasi corpo. Le scarpe, disponibili dal 35 al 45, hanno elementi interscambiabili come suole e chiusure.

«To.get.there – Rebirth» punta sia su tessuti naturali che scarti industriali: «Come succede per l'anima con la reincarnazione può esserci una seconda opportunità anche per i materiali di scarto che hanno il potere di rinascere in nuovi oggetti» spiegano Antonio Boffa, Greta Giampaolo, Alessia Molinari e Irene Molinari che postulano l’interconnessione di scarpe, borse e cappelli attraverso un codice per celebrare l’inclusione etnica.

Simone Ricetti, Alice Marchetti, Alessandra Natalino, Martina Sagliaschi sono alla base del progetto «Amas» e inventori di borse e scarpe «ludiche» per ogni stagione della vita: le calzature sono «animate« da pedine simili a «Forza 4», libere di muoversi nel tacco.