GIULIO MOLA
Sport

Tutti pazzi per il tennis: boom di iscritti per aggirare i divieti dei Dpcm

In Lombardia più di 3.500 iscritti (soprattutto nell’hinterland milanese) negli ultimi mesi. La spesa è di 100 euro: così gli atleti non più giovanissimi si iscrivono ai tornei

Crescono gli appassionati di tennis

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Milano, 3 febbraio 2021 - Pur di “aggirare“ i divieti o “ammorbidirli“ in tempo di pandemia, molti lombardi (in particolar modo i milanesi) le hanno provate di tutte per non rinunciare alle vecchie e sane abitudini sportive. Prima i “runner“ anche durante il “lockdown“: correvano tutti, sui Navigli e nei parchi, un po’ per passione un po’ per evadere dalla clausura quotidiana. Poi gli amanti del calcetto, i quali, almeno fin quando le strutture erano aperte e gli sport di squadra consentiti, hanno pensato bene di tesserarsi nelle numerosissime società pur di non rinunciare alle partitelle fra amici. Negli ultimi mesi, invece, sono cresciuti a dismisura i tesserati di due Federazioni: tennis e sci. Un vero e proprio boom si è registrato fra gli amanti della racchetta, ancor prima che si tornasse in zona “gialla“. Di “amatori“ ce ne sono migliaia, ma adesso sembrano quasi tutti “agonisti“: da giovanotti scattanti e palestrati ad adulti più “stagionati. Per tutti la parola d’ordine è stata una sola: di corsa verso la rete. Con il borsone in spalla e una tessera in tasca tutto è diventato più semplice per gli apostoli di Federer e Nadal: giocare (anche in doppio), allenarsi, spostarsi e partecipare a tornei. Alla faccia dei divieti.

Lo dicono i numeri: da novembre, ovvero da quando sono state reintrodotte le restrizioni anti-Covid, con palestre e piscine chiuse e divieto di praticare sport di squadra (e ovviamente di contatto), si sono cercate vie alternative. Le norme parlavano chiaro: all’aperto e nelle discipline individuali allenamenti e gare erano consentiti solo per le competizioni di interesse nazionale. Quindi gli amatori, comprese le migliaia di tennisti del weekend (e non solo), avrebbero dovuto fermarsi. In teoria. A meno che non si fosse disposti a investire 100 euro per risolvere tutti i problemi: 30, il costo della tessera agonistica, e 70, la spesa per la visita d’idoneità. Del resto, giocando all’aria aperta e ben distanziati, il tennis è ancora oggi fra le discipline più sicure da praticare. E con la tessera nel taschino ci si poteva iscrivere alle decine di tornei open “nazionali“. Nelle ultime settimane solo in Lombardia ci sarebbe stata un’impennata, con circa 3.500 nuove adesioni in tutte le province, in particolar modo nell’hinterland milanese. Anche per la gioia delle casse della Feder Tennis dopo un anno complicato per tutti. E anche se a dicembre il nuovo Dpcm aveva rettificato il tutto, parlando espressamente di “evento di preminente interesse nazionale “ (di fatto una restrizione), ecco il nuovo salvagente per chi alla partita a tennis non poteva proporio rinunciare: l’iscrizione ai tornei degli enti di promozione sportiva. Che poi i partecipanti possano essere un gruppo di appassionati dello stesso condominio sembra quasi un dettaglio...