Basket, morto Cedric Henderson. Un anno solo all’Olimpia, vinse scudetto e Coppa Italia

Aveva 57 anni. Adolescenza turbolenta, poi l’occasione in biancorosso. Dopo l’esperienza milanese, giocò – poco – anche nell’Nba

Cedric Henderson

Cedric Henderson

L’Olimpia Milano e tutto il mondo del basket piangono Cedric Henderson, morto a soli 57 anni a Marietta, in Georgia, sua città di nascita.

L’arrivo in Italia

Henderson indossò la casacca biancorossa prestissimo. Arrivò in Italia nella stagione 1985/86, ad appena 19 anni. Con i milanesi conquistò lo scudetto e la Coppa Italia. Ala grande di ruolo, sbarcò in Europa dopo solo un anno di università, a Georgia. 

Il ricordo di Peterson

Il 16 aprile 1986, a Bologna, l'allora Simac sconfisse Pesaro 102-92 assicurandosi la Coppa Italia. Henderson segnò 28 punti. Ne segnò 16 in Gara 3, decisiva per l'assegnazione dello scudetto, contro Caserta. ''Cedric ci ha aiutato a vincere lo Scudetto e la Coppa Italia nel 1985/86 -lo ricorda coach Dan Peterson – Poi è tornato nell'Nba dopo quell'anno. Nei playoff è stato strepitoso. Giocava ovunque. Era un atleta eccezionale, alto 206 cm e con un'elevazione incredibile. Non ho mai allenato un giocatore più forte di lui nei rimbalzi in attacco! Era un grandissimo difensore, anche nella nostra zona 1-3-1. È arrivato pieno di problemi ma, alla fine dell'anno, era diventato un ragazzo maturo. Mi spezza il cuore sapere che se n'è andato a soli 57 anni''.

Caratteraccio e classe

Nativo di Marietta, aveva avuto un'infanzia turbolenta, ma atleticamente era una star al liceo locale e oggetto di una grande battaglia tra college per reclutarlo. Vinse l'università di casa, ma dopo un solo anno perse l'eleggibilità per motivi accademici. Fu così che venne a Milano con un contratto non garantito. Immaturo, aveva soli 19 anni, venne tagliato in prestagione. Ma pochi giorni dopo l'Olimpia gli offrì una seconda chance. Lui pagò di tasca proprio il biglietto aereo ad un suo amico per aiutarlo a sistemarsi a Milano.

Dopo un avvio difficile, esplose nella seconda parte della stagione e risultò decisivo sia in Coppa Italia che nei playoff. Finita la stagione, quella in cui l'Olimpia sconfisse nettamente le finaliste di Coppa dei Campioni, Cibona e Zalgiris, ma non riuscì a qualificarsi, si dichiarò per i draft NBA. Venne scelto dagli Atlanta Hawks al numero 32. Fece due anni marginali, ad Atlanta prima e Milwaukee dopo. Poi tanta Cba (la seconda lega dell'epoca) e di nuovo qualche apparizione in Europa, a Francia (Antibes e Roanne). Ma anche nel suo caso, la stagione all'Olimpia sarebbe rimasta la migliore della sua carriera.

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