
Fikayo Tomori
Milano – Dopo la preziosa vittoria in rimonta di ieri in casa della Fiorentina questa mattina i rossoneri si sono ritrovati a Milanello per un allenamento a ranghi ridotti a causa delle numerose assenze dei giocatori convocati con le rispettive selezioni nazionali. Ora sono previsti cinque giorni di riposo e il Diavolo si ritroverà domenica 28 marzo per un allenamento pomeridiano.
Nazionali
Sono tanti i rossoneri che saranno chiamati a scendere in campo con le rispettive Nazionali nei prossimi giorni: 14 i calciatori del Milan che si uniranno alle rispettive selezioni durante questa sosta dedicata alla fase finale a gironi di Euro 2021 Under 21, che designerà le otto squadre che in estate si contenderanno il titolo continentale. In questa fase scenderanno in campo Sandro Tonali, Matteo Gabbia, Brahim Diaz, Pierre Kalulu (alla prima convocazione in U21) e Diogo Dalot.
Contemporaneamente iniziano le qualificazioni ai Mondiali di Qatar 2022 per le nazionali maggiori, con tanti giocatori di casa Milan pronti a scendere in campo: a spiccare su tutti, ovviamente, è il ritorno di Zlatan Ibrahimovic convocato a quasi cinque anni dall'ultima apparizione con la maglia della Svezia (22 giugno 2016, Euro 2016). Franck Kessie e il rientrato Ismael Bennacer disputeranno invece le ultime due partite di qualificazione alla Coppa d'Africa. Proprio lo svedese ha parlato oggi in conferenza stampa dal ritiro della Svezia: "Non vengo qui perché sono Zlatan o Ibrahimovic. Tutto quello che ho fatto prima non ha importanza, sono qui per dare il mio contributo, voglio stare bene fisicamente. In questo momento mi sento bene. Io sono forte e sono qui solo per aiutare e fare del mio meglio. Se me lo chiedi, sono il migliore al mondo... Sono qui per decidere le partite, come succede anche al Milan. Non scendo in campo per perdere tempo, ma per giocare al 100%".
Sul Milan, Ibra ha invece detto: "Sono ottimista. Una giornata senza i giocatori del Milan è come una giornata senza i miei figli. Questa è la relazione che abbiamo creato. È come se fossimo seduti in una stanza e tutti stessero aspettando che Zlatan venga a dirci cosa fare, io voglio farne parte. Mi piace il progetto che sta facendo il Milan in questo momento: non è la stessa squadra di dieci anni fa, quando compravano giocatori di livello mondiale".
Rilancio dopo il blitz toscano
La vittoria di ieri è pesata come un macigno non solo per i tre punti portati a casa dal Franchi, vitali per la corsa allo scudetto e per blindare un posto alla prossima Champions ma soprattutto perché ha evidenziato tante conferme importanti: non solo il ritorno al gol di Calhanoglu, sempre più indispensabile alla manovra di gioco rossonera, ma anche il ruolo fondamentale ricopertao ormai da Fikayo Tomori, punto di riferimento nella retroguardia rossonera. Arrivato con poche possibilità di essere titolare e di essere riscattato alla fine della stagione, l’ex Chelsea ha smentito tutti e in poco tempo è diventato una certezza per Stefano Pioli e per l’intera squadra: anche ieri Tomori ha dimostrato di essere un grande difensore centrale e con Simon Kjaer sta formando una coppia solida capace di non far sentire troppo la mancanza di capitan Romagnoli.
Tecnica, duttilità e velocità sono le caratteristiche principali del classe ’97 che il Milan punta a riscattare a fine stagione: per farlo il Diavolo dovrà versare nelle casse del Chelsea una cifra pari a 28 milioni di euro ma il club di via Aldo Rossi cercherà di ridurre la cifra per avere più liquidità da reinvestire per rafforzare altri reparti. L’intenzione in ogni caso, è quella di trattenere il difensore canadese naturalizzato inglese per i prossimi anni, perché il potenziale che ha lasciato trasparire in questi 2 mesi di Milan, è altissimo. La sfida con la Viola, oltre a ribadire la presenza essenziale di Ibra, capace di segnare dopo appena 9 minuti di gioco e di dare un apporto decisivo alla squadra, ha evidenziato anche il grande ritorno di Bennacer, che in coppia con Kessiè, rappresenta un perno imprescindibile a centrocampo: l’algerino ha recuperato molti palloni e ha dato tranquillità nello smistamento contenendo al meglio la foga della Fiorentina che, soprattutto negli ultimi minuti, ha aumentato il pressing alla caccia del potenziale 3-3.