
Luciano Spalletti
Milano, 28 settembre 2018 - La rinascita dell’Inter, in termini di risultati, è figlia della caparbietà. Quella grinta che va oltre una personalità ancora da costruire, per avere il marchio della grandissima squadra, ha fatto sì che Tottenham, Sampdoria e Fiorentina si dovessero inchinare quando ormai la vittoria sembrava sfuggita dalle mani nerazzurre. La squadra di Spalletti non incanta per pulizia di palleggio: se pressata alta va in difficoltà, molto più di quanto non sia accaduto nella seconda parte della scorsa stagione, quando le caratteristiche di Cancelo e Rafinha hanno alzato il livello dell’undici in campo domenica dopo domenica.
Oggi l’Inter, che ha perso alcuni punti per strada non propriamente in preventivo (Sassuolo e Parma, ma anche il Torino in casa) ha il vantaggio con i vari Nainggolan, De Vrij, Asamoah, Keita, Lautaro Martinez di non dover costruire miriadi di palle-gol con il cruccio di non riuscire a trasformarle: ne bastano meno e non è più così scontato che a segnare siano Icardi e Perisic. Le gare con Tottenham e Fiorentina non sono state trattati di estetica. Dimostrano, però, che pur nelle evidenti difficoltà a trovare fluidità nel gioco offensivo quel che non viene meno è la determinazione: se il risultato è ancora in bilico, il finale può essere la “zona Inter” in cui andare a prendersi l’intera posta in palio.
Di diverso, rispetto all’ultima vittoria, Spalletti vorrebbe vedere le “conoscenze” a cui ogni tanto si rifà nelle sue analisi, il feeling tecnico tra gli interpreti in campo che spinge l’avversario a più miti consigli anche quando il risultato costringe ad avanzare il baricentro. Una fiducia complessiva più alta è il collante che aiuta a evitare scherzi nel momento in cui i giocatori ruotano per esigenze di turnover, come presumibilmente accadrà domani sera al Meazza contro il Cagliari. L’allenamento di ieri ad Appiano Gentile ha dato buone indicazioni riguardo al recupero di Miranda, precauzionalmente fuori con la Viola. Gagliardini e Dalbert, esclusi dalla lista Champions, dovrebbero essere rilanciati dal 1’ per far rifiatare Asamoah e Vecino in chiave Champions. Nonostante l’incomprensione di fine partita (un plateale rimprovero mal digerito dal giocatore, poi consolato da D’Ambrosio) lo stesso Keita potrebbe entrare fin da subito e dare respiro a uno degli attaccanti. Non Politano, che è già rimasto fuori dall’inizio contro la Fiorentina. «Martedì siamo stati bravi e anche un po’ fortunati - dice l’ex Sassuolo a Inter Tv - Ci stiamo dimostrando una grande squadra che non molla mai fino alla fine. Dobbiamo continuare così e ci toglieremo tante soddisfazioni». Speranza condivisa da Candreva, rimasto a Milano dopo un’estate con la valigia in mano: «Il Monaco era una opportunità, ma non l’ho presa in considerazione perché sono in una squadra fortissima e non c’è niente di meglio che l’Inter».