
Il brasiliano Miranda domenica sera giocherà al centro della difesa, ma con l’arrivo di De Vrij il futuro è ancora molto incerto
Milano, 17 maggio 2018 - L’ultima e decisiva gara del campionato 2017/2018 dell’Inter potrebbe coincidere con il passo d’addio di uno dei leader dello spogliatoio nerazzurro: Joao Miranda. Appena inserito dal ct Tite nei 23 del Brasile che andranno ai Mondiali di Russia 2018, il centrale acquistato nell’estate 2015 è a un anno dalla scadenza naturale del contratto e la sua permanenza a Milano è tutt’altro che certa. La società di Corso Vittorio Emanuele ha da poco depositato l’accordo pluriennale con Stefan De Vrij e ha tutta l’intenzione di trattenere Milan Skriniar, la migliore sorpresa della stagione in via di chiusura. A meno che Spalletti non decida per un cambio di rotta in vista del prossimo anno, uno dei tre rischia la panchina. Una prospettiva complicata da far digerire a un signore che ha alle spalle una finale di Champions League con l’Atletico Madrid e che al braccio porta la fascia di capitano della Seleçao.
E’ vero che con le coppe europee (Europa League o Champions che sia) ci sarà necessità di un maggiore turnover, ma è altrettanto noto come la cerniera dei centrali di difesa sia un meccanismo così delicato da entrare meno di altre zone del campo nelle logiche del turnover. In più, come detto, la scadenza naturale del contratto è quella di giugno 2019. Un anno ancora, poi Miranda diventerà un ghiotto parametro zero e l’Inter non ha intenzione di perdere un elemento di così alto valore senza incassare un euro. A fine annata, quando in molti passeranno dalla sede nerazzurra per fare il punto della situazione, l’entourage del brasiliano chiederà lumi dal punto di vista tecnico ed economico. Sul primo dei due aspetti, starà anche a Spalletti far sentire importante per gli anni che verranno quello che nel triennio appena trascorso è stato indubitabilmente tra i migliori giocatori della rosa. A lui si affiderà il tecnico per Lazio-Inter, dopo due assenze forzate a causa di una contrattura, a Udine e a San Siro con il Sassuolo. Gli farà posto Ranocchia, che non ha demeritato.
A sostenere i giocatori ci saranno 12mila interisti, attesi nella capitale domenica sera. Il settore ospiti è andato sold out da metà della passata settimana, quando ancora non si sapevano i risultati dell’ultimo turno. Una dimostrazione in più dell’amore infinito che la tifoseria nerazzurra nutre per la squadra.