MATTIA TODISCO
Inter

Il futuro dell'Inter, Spalletti: "Via Icardi? Bisogna essere pronti"

"Lui vuole restare, ma se ci fossero club che decidono di prenderlo possono farlo"

Mauro Icardi

Milano, 28 maggio 2018 - Il centro delle discussioni all’Inter è sempre lui: Mauro Icardi. Sarà così fino a quando nel contratto ci sarà quella clausola da 110 milioni, valevole per i club esteri e attivabile dal 1° al 15 luglio, a fare da spada di Damocle sul futuro nerazzurro dell’argentino. Il perché lo spiega Luciano Spalletti: «Non ci sono segnali di un addio, ma poi ci sono club che se decidono di portarti via ti trascinano e magari tu il giorno prima dicevi di non volerti muovere – spiega l’allenatore a Sky -. Bisogna essere pronti a tutto, ma per il momento non ci sono segnali o dubbi sulla volontà di Icardi. Il fatto che sia andato in aeroporto a prendere Lautaro Martinez dice tutto sul rispetto verso i compagni e il motivo per cui veste la fascia di capitano». I CLUB IN GRADO di investire una cifra così alta non sono molti, ma esistono: Real Madrid, Bayern Monaco, qualche società inglese ed è anche per questo che i tabloid parlano del Chelsea come di una possibile destinazione. Stop. Economicamente sarebbe un bell’incasso, tecnicamente sarebbe una situazione complicata da gestire.

Anche con 110 milioni in più, trovare un sostituto all’altezza di un due volte capo-cannoniere della Serie A, in tripla cifra nel massimo campionato italiano a soli 25 anni, è complicato e oggi i nomi di pari valore con una situazione tale da far presagire un cambio di maglia non sembrano moltissimi. «Se pagano 110 milioni per la sua clausola, bene o male un altro attaccante lo riprendiamo. Non so però se sarebbe uno del suo livello. Con Icardi possiamo fare veramente delle grandi cose», dice infatti lo stesso Spalletti. Ad oggi il tecnico può essere contento di come sta andando il mercato, soprattutto alla luce delle difficoltà date dal settlement agreement con l’Uefa. Non è da tutti arrivare a fine maggio con tre acquisti già definiti. Operazioni, ammette l’allenatore, che dimostrano come «i dirigenti sono attenti e mirano a rafforzare l’Inter, perché De Vrij, Asamoah e Lautaro Martinez sono tre grandi calciatori, pronti e fatti».

Elementi che si aggiungeranno a una base in grado di riportare la società in Champions League dopo sei anni, anche se non è così certo (tutto il contrario) che tra i titolari possano restare Cancelo e Rafinha, attualmente in prestito con diritto di riscatto e al massimo riacquistabili dopo il 1° luglio, perché le ragioni del bilancio non permettono di trattenerli entro le date stabilite con Valencia e Barcellona.