
Denzel Dumfries esulta dopo il gol del 2-1: sarà una gioia effimera
Milano, 18 maggio 2025 – Lo Scudetto scivola via dalle maglie nerazzurre a un minuto dal novantesimo quando Di Paolo richiama al Var Chiffi di Padova. Si decide tutto in pochi attimi, davanti allo schermo di un monitor.
E anche a Parma, dove è impegnato il Napoli, qualche minuto dopo viene cancellato un penalty per gli azzurri, che avrebbe dato loro un vantaggio quasi decisivo. Tutto rinviato all'ultima giornata, ma Napoli sente l'odore della festa, e tra le vie della città spunteranno, c'è da giurarci, tante caricature di Pedro.
L'ex Barcellona entra in campo nella ripresa e riprende due volte la squadra di Simone Inzaghi. Condannandola. Un'Inter magari non brillante, ma aggressiva, in grado di marchiare il territorio sin da subito. Non c'è l'alta produzione offensiva di gran parte della stagione, al contempo nel primo tempo gli ottimi lavori in raddoppio di Calhanoglu e Barella producono un rotondo 66% di possesso palla, lasciando la Lazio molto raccolta sulla sua trequarti. È vero, la grande occasione è quella di Isaksen poco dopo il quarantesimo (Bisseck tradito dal rimpallo, Bastoni che non "sente" il numero 18 tagliare alle sue spalle), tuttavia sono i nerazzurri a trovare il primo tiro in porta del match con Dimarco, prima di passare con Bisseck sul corner conquistato da Barella quando le due squadre parevano destinate agli spogliatoi.
Dumfries gioca più basso del solito vista la presenza di Dia e Nuno Tavares (indicazione di Inzaghi?), e allora anche un Dimarco tutt'altro che brillante può fare "male" in due situazioni di "rimorchio" che, alla fine, sbloccano il match.
E qui, torna il consueto Luna Park Inter. Cinica e malandrina per un tempo, improvvisamente svagata e sulle gambe nella ripresa, quando meritatamente Pedro griffa il pareggio a difesa attonita. Poi pazza, fiera nell'assalto, con il solito Denzel Dumfries a impattare di testa su calcio piazzato quel pallone che aveva il sapore di Scudetto. Niente di più transitorio, anzi sfuggente.
L'Inter si fa riprendere ancora, è un peccato capitale in Serie A. C'è quel pallone che finisce in area, Bisseck che si raccoglie le braccia dietro la schiena ma col gomito troppo largo. Situazione interpretabile, pare, ma il Var richiama Chiffi che inizialmente non voleva saperne di concedere il rigore. Pedro strozza la festa, lo Scudetto vira verso Napoli. Resta da capire quando.
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