MATTIA TODISCO
Inter

Inter-Torino 2-0, Calhanoglu prolunga la festa nerazzurra: doppietta e vittoria sul Toro

Ancora celebrazioni al triplice fischio, nel pomeriggio la parata in città: corteo col doppio pullman scoperto in partenza alle 16 in direzione di piazza Duomo

Calhanoglu festeggia con i compagni (Ansa)

Calhanoglu festeggia con i compagni (Ansa)

Finisce in festa, una volta di più. Non solo perché c'è lo scudetto numero 20 in cassaforte da lunedì scorso, ma perché l'Inter aggiunge un'altra vittoria alla serie battendo 2-0 il Torino a San Siro con una doppietta di Hakan Calhanoglu. Simone Inzaghi concede la passerella ai titolari. Nelle prossime, chissà, darà più spazio alle seconde linee ma alla prima in casa (il derby decisivo si è giocato col Milan che aveva la maggioranza di pubblico sugli spalti) la scelta è quella di affrontare i granata coi più forti. Fanno eccezione soltanto Acerbi e Dimarco, affaticati.

Terminato l'incontro i giocatori sventolano lo stendardo coi venti scudetti, mentre sugli spalti molti dei quasi 72mila presenti sono ancora lì, fermi, in attesa del corteo col doppio pullman scoperto in partenza alle 16. Si sono goduti un altro spettacolo di buonissimo livello, magari non nel primo tempo (sonnolento), sicuramente nella ripresa, quando Tameze stende Mkhitaryan e lascia i suoi in dieci sotto i colpi della capolista.

Calhanoglu ne segna due, uno al termine di un'azione molto “inzaghiana”, fatta di prolungato possesso e stoccata finale; il secondo su rigore che avrebbe voluto lasciare a Lautaro Martinez (non segna da fine febbraio) e che l'argentino concede invece al tiratore scelto, implacabile dal dischetto. Da segnalare che i tredici centri in campionato ne fanno il secondo marcatore della squadra dietro proprio a Lautaro e davanti a Thuram, che pure ha disputato una stagione straordinaria aggiungendo alle dodici reti in campionato una lunga fila di assist e rigori procurati, compreso quello del 2-0 odierno.

E ancora, per aggiungere altri numeri: i gol di squadra salgono a 81, quelli subiti restano 18, la differenza reti diventa un clamoroso +63, la distanza sul Milan secondo è di diciannove punti. I calciatori lanciano Inzaghi in aria per rendere il giusto omaggio al tecnico e lo stendardo del trionfo fa il giro di tutto il campo prima di restare adagiato sul prato. Poi si va tutti negli spogliatoi: per la parata in città è già tutto pronto.