Sergei Polunin, chi è il ballerino filo-Putin "bannato" dagli Arcimboldi di Milano

La controversa stella della danza in cartellone a gennaio con “Rasputin“. Petizione online di protesta. Il direttore: annullo per motivi di sicurezza

Il ballerino Sergei Polunin

Il ballerino Sergei Polunin

Che Sergei Polunin balli o non balli, fa sempre notizia. Le sue foto e i suoi video - “Take me to the Church”- ne hanno fatto un’icona, un “concorrente” dell’italiano Roberto Bolle. Anche se lui è il bad boy, l’altro l’angelo della danza. Magnifico “danseur noble”, Principe ideale nel “Lago dei Cigni”, ucraino di Kherson (1989), Polunin tifa Putin, tanto da tatuarsi sul petto l’immagine del presidente russo, salvo poi cancellarla, dolorosamente, a colpi di laser.

Gli esordi

Cresciuto artisticamente a Londra, al Royal Ballet, non ne ha mai accettato la disciplina, facendo saltare spettacoli già sold out, per mettersi poi in proprio, fuori dalla routine di una grande compagnia. Vivendo ora tra Mosca e Belgrado, con la moglie pattinatrice russa, non ha smesso di essere divisivo. Atteso in gennaio al Teatro degli Arcimboldi con il suo “Rasputin-Dance Drama” annunciato dal dicembre 2019, più volte rinviato, anche per infortuni forse diplomatici, pare che ora le fan saranno deluse di nuovo.

Verso l'annullamento agli Arcimboldi

Il teatro ha pubblicato un post sui social dove ancora non si annuncia l’annullamento, ma si fa intendere che è dietro l’angolo. «Pur credendo nella libertà di espressione e nell’apoliticità dell’arte, la direzione del TAM in questi giorni sta lavorando alla sospensione delle repliche del balletto Rasputin con il danzatore Sergei Polunin". L’Arcimboldi del resto ha espresso la sua condanna alla guerra ospitando il Gala Danza per la Pace con artisti ucraini (aprile 2022) e, unico in Italia, il collettivo anti-Putin Pussy Riot (settembre 2022). Gianmario Longoni, responsabile del cartellone, racconta di come sia imbarazzante comunicare alle persone che da tempo hanno comprato un biglietto che lo spettacolo di Polunin sarà annullato, senza possibilità di sostituirlo con altro.

La polemica

"I pacifisti da tastiera, ucraini e italiani, sono aggressivi, minacciano il teatro e persino il sindaco Sala se programmeremo Rasputin, che per altro è una pièce contro il potere. Come privati, siamo aperti a una programmazione senza vincoli ideologici. Ci prendiamo la responsabilità. Ma il nostro pluralismo occidentale è diventato un problema. Stiamo perdendo il senso della civiltà occidentale, che non discrimina in base alle idee, non censura una persona in base a come la pensa. Basta che faccia bene il proprio lavoro". Polunin, divo ondivago, non è nuovo a fughe inopinate o colpi di testa: "È una persona umanamente senza filtri, che ragiona di attimo in attimo, al punto da diventare autolesionista. Ma è anche generoso, buono: ha “bucato“ una conferenza stampa in mondovisione per dare una classe ai ragazzini di una scuola che lo aveva invitato come ospite d’onore. Resta il fatto che è il ballerino più ambito e lo sa".

 

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