Allarme incidenti in casa, un video insegna come salvare i bambini

È in Rete la nuova versione del corso creato da Annamaria Testa con i medici dell’ospedale Buzzi. Trenta minuti con la voce di Lella Costa per imparare a evitare i pericoli e reagire. Una mamma: «Così ho salvato mio figlio» di Giulia Bonezzi

Un fotogramma del video che spiega le regole per proteggere i bambini dagli infortuni tra le mura di casa

Un fotogramma del video che spiega le regole per proteggere i bambini dagli infortuni tra le mura di casa

Milano, 16 ottobre 2014 – Roberta ha salvato la vita a suo figlio. Una sera di due anni fa F., di undici anni, ha avuto un arresto cardiocircolatorio in casa, a Vimodrone. Sua madre ha piazzato il marito al telefono col 118 e, mentre aspettava l’ambulanza, con l’aiuto di una vicina gli ha praticato la rianimazione cardio-respiratoria. «Mi sono venute in mente le manovre di un video che avevo visto un po’ di anni prima, me l'aveva passato un’amica». Quella videocassetta tra le mamme ancora gira, qualche copia si trova in vendita su eBay, altre sono usate per corsi nelle scuole, o diffuse da studi pediatrici, tra Veneto e Toscana, e dal Buzzi, l’“Ospedale dei bambini” di Milano che ne è uno degli autori. Allora come oggi, che quel video è stato aggiornato e si trova in Rete: su youtube ad esempio, e anche sul sito nuovoeutile.it, con tutta la storia e le testimonianze di Tommaso, Rita, Mario, genitori come Roberta.

L’idea è venuta alla pubblicitaria milanese Annamaria Testa dodici anni fa. Ce ne ha messo uno intero per realizzarla, ottenendo la collaborazione grautita, oltre che dell’ospedale Buzzi i cui medici hanno pensato alle informazioni e alle varie revisioni del video, dei creativi della Fabrica di Benetton che l’hanno realizzato, della società di ricerche Eurisko che l’ha testato su campioni diversi di genitori, dell’attrice Lella Costa che ci ha messo la voce. Il titolo è: “I nostri bambini. Come proteggerli, come soccorrerli”. «Non si trattava di fare un’opera d'arte - spiega Testa - ma di fornire le informazioni corrette, però in maniera chiara e facile da capire per genitori, nonni, insegnanti, babysitter di qualsiasi formazione culturale, italiani e stranieri». Il tutto «senza mettere ansia», aggiunge Costa. Il risultato sono trenta minuti di video che spiegano quel che c’è da sapere per evitare ogni pericolo per i bambini in casa, e tutto quello che si può fare per limitare le conseguenze a incidente avvenuto. Nel 2003, ricorda Testa, internet non era un canale di massa: il video fu distribuito grazie al finanziamento della Telecom, un milione di euro per un milione di videocassette regalate con le riviste femminili della Mondadori. Oggi la Rete rende tutto più economico e veloce da diffondere. Così, quando Ida Salvo, primario di Rianimazione al Buzzi, ha contattato Annamaria Testa per dirle che era ora di aggiornare il corso con le nuove raccomandazioni e norme europee, con qualche mese, e il finanziamento dello studio legale milanese Bonelli Erede Pappalardo la versione 2014 è stata pronta.

Undici anni dopo, i motivi sono ancora tutti lì. In Italia, ogni anno, ci sono ventimila incidenti domestici che coinvolgono bambini. Al Buzzi il pronto soccorso pediatrico registra 22.417 accessi l'anno (il 70% da Milano, il 28% dal resto della regione) e di questi «il 10-12% - spiega il primario di Rianimazione Ida Salvo - arrivano per un incidente domestico». Da gennaio a settembre di quest’anno 854 bambini sono stati curati dopo un infortunio tra le mura di casa; per altri 740 l’incidente era avvenuto in un altro luogo chiuso, per 325 a scuola, per 170 in luoghi diversi, per 135 in strada e 82 erano vittime di incidenti sportivi. Il totale è 2.306, in nove mesi. In cima alla classifica ci sono tagli e traumi, «quel tipo di episodi per i quali non si chiama l’ambulanza, ma i genitori portano i bambini direttamente in ospedale», spiega Salvo. Tra 2013 e 2014 il 118 ha portato al Buzzi 80 pazienti minori di dieci anni per cause diverse da un malore (179 se si allarga a tutti gli Istituti clinici di perfezionamento che comprendono anche l’ospedale di Sesto San Giovanni, il Bassini di Cinisello e il Centro traumatologico ortopedico). I bambini soccorsi per incidente nell’area metropolitana di Milano sono stati 1420 nel 2013 e 1272 quest’anno. È vero che l’Ospedale dei bambini è prossimo ad allargarsi di 51 mila metri cubi, con un edificio di cinque piani: il cantiere, finanziato con 40 milioni di euro dalla Regione Lombardia, «partirà al massimo tra un anno e mezzo per concludersi a metà 2018», assicura Alessandro Visconti, direttore generale degli Icp. Ma tutti si augurano di vedere al nuovo pronto soccorso dedicato ai bambini meno pazienti per incidenti evitabili, e non di più. «Si tratta di fare la telefonata giusta al momento giusto - dice Roberta, la mamma - e avere un po’ di formazione tecnica. Nessuno di noi è un eroe. Bisogna credere in se stessi. E tentare». «Ogni singola volta in più che il video viene visto, da ogni singola persona, abbiamo ridotto di un pezzetto il rischio», dice Annamaria, la creativa. Fate girare.

di Giulia Bonezzi

giulia.bonezzi@ilgiorno.net

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