San Siro, il Comune batte cassa ma il comitato Sì Meazza attacca

L’assessore Conte: siamo in credito di 10 ,7 milioni di euro con Milan e Inter. Il 1° giugno riunione tecnica. I contrari al progetto del nuovo stadio oggi in assemblea all’Anteo

San Siro

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Milano, 28 maggio 2022 - Tutto come da previsioni della vigilia. La commissione comunale dedicata all’analisi della determinazione della Corte dei Conti sulla gestione dello stadio di San Siro conferma la strategia di Palazzo Marino anticipata giovedì dal Giorno . Primo punto. L’assessore al Bilancio Emmanuel Conte ieri ha espresso l’intenzione della Giunta di chiudere in tempi brevi la partita contabile tra amministrazione (proprietaria del Meazza) e M-I Stadio (la società controllata da Milan e Inter che gestisce l’impianto) per quanto riguarda il calcolo del canone di locazione tra cash e lavori a scomputo nel decennio 2010-2020: il Comune è in credito con i club di 10,7 milioni di euro. Secondo punto. L’assessore ha annunciato che la verifica sui lavori a scomputo non avverrà più ogni 10 anni, ma tornerà all’originaria scadenza quinquennale.

Sul primo punto, Conte, in commissione, ha sottolineato che "in una prima analisi la nostra amministrazione prevede che nel confronto tra lavori fatti dai club per lo stadio e canone di locazione cash, il Comune è in credito con Milan e Inter di 10,7 milioni di euro. Il nostro obiettivo, a questo punto, è di dare seguito all’invito della Corte dei Conti e chiudere la partita sui residui nel 2022. In modo tale da inserire la cifra nel rendiconto di bilancio del Comune e dimostrare alla Corte che abbiamo chiuso la partita". Il 1° giugno è stato fissato un collegio tecnico per formalizzare la richiesta di credito dell’amministrazione nei confronti dei club. Quanto alla questione dei tempi per le verifiche contabili, l’assessore ha confermato che "tenendo conto della scadenza decennale che terminava lo scorso 1° luglio 2020, torneremo ai controlli sui lavori a scomputo ogni cinque anni, come inizialmente previsto nella Convenzione che regola i rapporti tra Comune e club. Approveremo una delibera di Giunta in cui sarà indicato il ripristino della scadenza quinquennale. Il prossimo controllo sui lavori a scomputo, dunque, sarà nel 2025 e non nel 2030".

L’intervento di Conte non convince fino in fondo il presidente della commissione Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 Alessandro Giungi (Pd): "Sono perplesso. Meno male che è intervenuta la Corte dei Conti nei rapporti tra Comune e club su San Siro. Effettuare queste verifiche ogni dieci anni mi sembra fuori da ogni logica. Ma anche ogni cinque. Bisogna considerare che nel 2026 ci saranno le Olimpiadi. A mio parere i controlli andrebbero effettuati annualmente almeno fino ai Giochi". Sul provvedimento della Corte dei Conti e la risposta della Giunta, intanto, interviene con una nota anche il comitato Sì Meazza, che oggi alle 11 ha organizzato un’assemblea al Cinema Anteo per spiegare le proprie proposte per conservare e ristrutturare lo stadio di San Siro e archiviare definitivamente il progetto di Milan e Inter di un nuovo stadio da realizzare di fianco alla Scala del calcio: "Con un ennesimo colpo di scena paradossale, a pochi giorni dai rilievi della Corte dei Conti, emerge la richiesta del Comune di avere dieci milioni dalle due società. In base a quali conti, a quali bilanci? Il Consiglio comunale sa qualcosa dei conti e dei bilanci della società di Milan e Inter che gestisce lo stadio?".

L’ex candidato sindaco e tra i promotori dei referendum per salvare San Siro Gabriele Mariani, intanto, commenta così la risposta di Palazzo Marino ai magistrati contabili: "La prova provata di come il Comune amministri molto male i beni pubblici: l’amministrazione si sveglia a chiedere 10 milioni di euro a Milan e Inter (per mancati controlli contabili sui lavori di manutenzione del Meazza) solo grazie all’intervento della Corte dei Conti".

 

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