
Il sindaco Giuseppe Sala mentre mostrava il simbolo della sua lista civica
Milano – Dal primo al diciannovesimo posto. Quest’anno la classifica del Sole 24 Ore sull’operato dei sindaci – la Governance Poll 2024 – non sorride a Giuseppe Sala. Il primo cittadino milanese perde il primato, cala di otto punti percentuali nel consenso dei cittadini tra il 2023 e l’attuale anno – dal 65% al 57% – e scivola di diciotto posizioni. L’analisi del quotidiano economico non spiega il motivo per il quale il numero uno di Palazzo Marino piaccia meno ai cittadini rispetto a 12 mesi fa: l’indice di gradimento dei sindaci è stato testato grazie a un’indagine realizzata da Noto Sondaggi per il Sole 24 Ore. Da Palazzo Marino, in ogni caso, predicano calma e fanno notare che il gradimento di Sala resta alto, il 57%, appena lo 0,7% in meno rispetto alla percentuale con cui il sindaco di Milano è stato rieletto nel 2021 al primo turno elettorale. Una percentuale, quella di tre anni fa, che resta il record per la rielezione di un sindaco, anche se Gabriele Albertini ebbe una percentuale appena più bassa nel 2001 (57,5%) ma un numero di votanti per lui (495.938) nettamente più alto nel confronto dei milanesi che hanno votato Sala nel 2021 (277.477). Il motivo? Un’affluenza alle urne inferiore al 50% degli aventi diritto al voto (47,7%), tre anni fa.
Confronti storici tra primi cittadini a parte, il calo di consensi di Sala diventa un argomento di polemica politica. Il primo a punzecchiare l’attuale numero uno di Palazzo Marino è il consigliere dei Verdi Carlo Monguzzi: "Forse se Beppe Sala avesse ascoltato i gentili e garbati suggerimenti del compagno Monguzzi non ci sarebbe stata questa debacle". Il consigliere di Forza Italia Alessandro De Chirico, intanto, parla di "caduta libera del primo cittadino" e spiega così la riduzione del gradimento del sindaco: "I milanesi hanno bocciato senza prova d’appello il sindaco influencer per la sua incapacità di gestire il Comune sia per l’ordinaria amministrazione (lo sfalcio dell’erba, la pulizia delle bocche di lupo, le degradate piazze tattiche e la cura degli alberi) che per la straordinaria (esempi: i 6.000 alberi crollati a seguito dei nubifragi perché mai controllati, il futuro dello stadio San Siro, le pericolosissime ciclabili, le inique politiche ambientali con l’insaprimento di Area B e C)".