Elezioni, Isabella Rauti: "Resto a Sesto per meritare la fiducia di chi ha votato per me"

La neosenatrice che ha vinto con il 45% si dice onorata "di rappresentare questo territorio per la sua storia, la tradizione agricola e i progetti futuri"

Isabella Rauti festeggia con il gruppo di Fratelli d'Italia

Isabella Rauti festeggia con il gruppo di Fratelli d'Italia

«Avevo già convocato questa conferenza stampa 15 giorni fa, a prescindere dal risultato. Perché sono abituata a rendere conto e a confrontarmi con il territorio. Per questa candidatura mi sono trasferita a Sesto. Ho girato tantissimo, ho corso in questo grande collegio. Insieme alla nostra comunità ho realizzato un programma elettorale che ora porterò a Roma. Sarò presente, sarò qui alle Regionali. So che lo dicono tutti, ma non è solo una promessa".

A Sesto Isabella Rauti ha voluto aspettare i risultati domenica sera. Da Sesto ha voluto commentare la vittoria che l’ha vista al 45,29% (231.337 voti) su tutto il collegio contro il Dem Emanuele Fiano, che si è fermato al 30,93% (157.971 voti). "Questo è un territorio molto vasto e differenziato, dal Nord Milano fino a Legnano. Sono onorata di rappresentarlo per la sua storia di industrializzazione, la tradizione agricola e lo sforzo futuro in termini lavorativi e di rigenerazione urbana. Ci sono già finestre aperte sull’Europa e sul domani. Penso alla Città della salute sulle ex Falck, un progetto internazionale che avrà il nostro supporto".

Insieme a Rauti , per Roma, partiranno Paola Frassinetti e Marco Osnato, che sempre nel collegio sestese è passato alla Camera col 43,68% (111.467 voti). "Pur avendo tre candidature nei collegi proporzionali in Puglia, Veneto e Lazio 2, dal primo giorno ho deciso di concentrarmi qui perché è necessario conoscere il territorio, meritarsi la fiducia degli elettori, anche le critiche, e metterci la faccia – ha sottolineato la senatrice Rauti –. Non ho spirito di rivalsa e lancio un invito a Fiano per un incontro. In questa campagna elettorale ci sono state troppe scorrettezze: lettere inviate dai sindaci ai cittadini contro la mia candidatura, vecchi fantasmi evocati, falsità sulla mia famiglia. Letta, Boccia, Bersani, persone di rilievo nazionale, hanno insistito su questa polarizzazione, deformandone i contenuti, invece di entrare nel merito dei programmi". La figlia di Pino Rauti, segretario Msi, batte il figlio del deportato Nedo Fiano, sopravvissuto ad Auschwitz, nel collegio di Sesto e nella città Medaglia d’Oro alla Resistenza.

«Ha vinto lei e sarà lei a rappresentare questo territorio. È la democrazia, ma non modificherò il mio giudizio sui valori che lei esprime – ha commentato Emanuele Fiano –. Ha perso il Pd per molte ragioni, ma sono tutte nostre, insieme alle scelte che ci hanno portato al peggior risultato complessivo che io ricordi. Abbiamo affrontato un’elezione maggioritaria sostanzialmente da soli e non poteva che finire così. Ho dato tutto me stesso come ho sempre fatto, in questa campagna elettorale e in questi anni, con disciplina e onore, e ho fatto errori di valutazione". Nell’immediato futuro, "serve un congresso di rifondazione. La base di partenza può e deve essere il Pd, capace però di andare oltre la sua stessa storia e i suoi precedenti convincimenti, obiettivi e costumi".

 

 

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