Fontana: "Riforma della sanità primo passo, ora le Olimpiadi e l’autonomia"

Il presidente della Regione: ripartiti subito per la forza delle imprese. Sui mesi bui la storia ci darà ragione

Attilio Fontana, governatore della Lombardia

Attilio Fontana, governatore della Lombardia

Milano - Lì è stato attaccato, all’esplodere della pandemia; da lì ha deciso di ripartire, all’alba di una campagna elettorale che, con l’arrivo di Enrico Letta a Milano, l’opposizione ha deciso di far iniziare con largo anticipo. Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, firma insieme a Letizia Moratti la riforma della sanità e ne fa il banco di prova per la conferma del valore del modello lombardo. "Prima della pandemia la sanità territoriale era stata dimenticata: non solo in Lombardia ma in tutto il Paese. Perché non c’erano risorse economiche da destinare alle strutture e alle donne e agli uomini chiamati a farle funzionare", precisa subito, mentre 30 piani più in basso, nell’aula del consiglio regionale, è in corso la prima giornata della lunga maratona annunciata per la discussione della riforma, già ferocemente attaccata dalle opposizioni. "Fanno solo il loro mestiere - osserva Fontana - magari anche dicendo cose di cui non sono pienamente convinte".

Presidente, questa riforma supera le criticità attribuite alla precedente legge? "Sicuramente permette alla medicina territoriale di intercettare le esigenze di cura di ogni genere di paziente senza ingolfare necessariamente gli ospedali. Non supera le criticità perché non c’erano. C’erano solo attacchi strumentali basati non su fatti ma su posizioni politiche. Le opposizioni speravano di far cadere questa Giunta ma non è successo". La sanità era diventata il tallone di Achille della sua amministrazione. "La storia ci sta dando ragione. Le indagini giudiziarie stanno appurando come sono andati i fatti. Noi abbiamo rispettato le indicazioni previste. I protocolli in vigore allora, inoltre, si sono rivelati sbagliati. È solo violandoli che è stato possibile scoprire il Paziente 1 a Lodi o, a Bergamo, grazie a un’autopsia che non si doveva fare, che a uccidere erano i trombi che si formavano nei polmoni". Lei ha chiesto che sulla riforma non sia ammesso il voto segreto: teme sorprese su alcuni punti? "Considero questa riforma un punto centrale del mio mandato. La mia scelta rientra comunque nelle normali dinamiche parlamentari. Questa legge, all’interno della maggioranza, è stata condivisa da tutti. E, all’esterno, abbiamo tenuto 300 audizioni". Un mese fa ha lasciato intendere che potrebbe ricandidarsi. "Le energie non mi mancano. Ma ne riparleremo solo quando la pandemia non sarà più un’emergenza. Al momento la priorità è sconfiggere il virus". Ha detto di ritenere utili le primarie nel centrodestra. Anche per le regionali? "Sono auspicabili nei casi in cui non si trovi un accordo sul candidato. Bisogna evitare quanto successo con le recenti amministrative". Come vede la Lega di domani? "Un monolite, come sempre. Molto unita, con le idee chiare. E lo stesso leader di adesso". La Lombardia è ripartita. Di chi il merito? "Degli imprenditori che hanno dimostrato di essere propositivi dando, per questo, risposte eccellenti. Un dato su tutti: il numero delle imprese iscritte alle camere di commercio è salito, tornando ai livelli pre-Covid. Ristori a parte, abbiamo stanziato quattro miliardi e mezzo di euro. Una manovra che la Corte dei conti ha paragonato a un Pnrr in anticipo. Tremila i cantieri già partiti, altrettanti quelli che stanno per farlo". Ora l’emergenza è la mancanza di personale da assumere. "Il reddito di cittadinanza funziona da disincentivo per i lavoratori meno qualificati. Per le professioni più qualificate occorre potenziare le politiche della formazione. Dei fondi in più che riceveremo dall’Europa la metà la riserveremo a queste attività". Poi c’è la scommessa delle Olimpiadi invernali del 2026. "Il 18 saremo a Roma, al ministero, per la firma dello statuto della Società infrastrutture Milano-Cortina 2026. Un’ora dopo saremo dal viceministro Morelli, che ha la delega sulle Olimpiadi, per attivare la prima cabina di regia". Come finiranno i lavori per sancire l’autonomia differenziata che i lombardi hanno votato al referendum? "È una battaglia in cui credo. La pandemia ha dimostrato il grande ruolo delle Regioni. Che hanno saputo decidere sempre all’unanimità e aldilà degli schieramenti di bandiera. Non dimentichiamo, poi, che l’autonomia differenziata è prevista dalla Costituzione". C’è un’Italia dei governatori? "Non come centro di potere, ma come dimostrazione di efficienza. Il 4 maggio si è aperto perché le Regioni hanno lavorato per trovare soluzioni comuni e praticabili". La quarta ondata è un problema? "I numeri al momento sono buoni. Abbiamo raggiunto una buona copertura vaccinale, ma non basta. Non dobbiamo distrarci, dobbiamo convincere chi non l’ha ancora fatto a vaccinarsi. E le categorie più a rischio che hanno fatto le due dosi a prenotare la terza. Solo così potremo affrontare bene l’inverno ed evitare chiusure che non potremmo permetterci". Cosa pensa della proposta del sindaco di Milano Giuseppe Sala di unire in una sola società di gestione le case popolari di Aler e Mm? "La proposta l’avevo fatta io, tre anni fa, in campagna elettorale. E la risposta di Sala era stata no. Ma valuteremo la sua".  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro