Milano, spunta Cl in lista con Sala: il centrosinistra è già spaccato

Si fa il nome di Ferlini della Compagnia delle opere. Sel sulle barricate di GI.AN.

Giuseppe Sala e Giuliano Pisapia (Newpress)

Giuseppe Sala e Giuliano Pisapia (Newpress)

Milano, 29 marzo 2016 - Tirò dritto alle primarie e tira dritto anche ora, Giuseppe Sala. Il candidato sindaco del centrosinistra vuole avere nella sua lista anche esponenti di Comunione e Liberazione. E con ogni probabilità li avrà, nonostante i mal di pancia di una parte della coalizione, a partire da Sel. Sì, perché, piaccia o no, giusto o no, a Milano e in Lombardia «Comunione e Liberazione» fa rima con Roberto Formigoni, presidente della Regione per quattro mandati prima dell’arrivo di Roberto Maroni.  Il primo segnale era arrivato l’8 gennaio, quando Sala, in un confronto pubblico per le primarie, dichiarò di tenere in ottima considerazione la Compagnia delle Opere (CdO) anche per via del lavoro condotto in Expo dalle aziende ad essa legate. Ma è dieci giorni fa che il dibattito si accende.

Alla vigilia del primo vero appuntamento elettorale del manager in quel del Teatro Parenti – avvenuto lo scorso 19 marzo – si diffondono indiscrezioni a proposito di contatti in corso tra Sala e Massimo Ferlini, vicepresidente della Compagnia delle Opere, finalizzati a inserire il secondo nella lista elettorale de candidato sindaco del centrosinistra. A quel punto, Anita Pirovano, coordinatrice metropolitana di Sel, chiede a Sala una pubblica smentita. Lui, però, non smentisce nulla. Al massimo lavora di lima, prende tempo: «Con Ferlini ci siamo incontrati – ammette – ma per ragionare sul programma. Sulle liste si ragionerà solo in un secondo momento». Le parole a sua volta scandite da Ferlini sembrano, però, contraddirlo: il vicepresidente della CdO parla di una collaborazione «piena» con Sala, quindi non limitata solo al programma. Il sindaco Giuliano Pisapia, qualche giorno più tardi, decide quindi di dire la sua: «Siamo per un centrosinistra ampio, certo, ma occorrono paletti non tanto sulle persone, ma su quello che esse rappresentano. All’interno delle nostreliste ci devono essere persone che parlano a mondi diversi ma non ai mondi che qui hanno governato male e che hanno dimostrato che per loro la legalità era secondaria. Parlo di Formigoni e di quell’ambiente». Le parole del sindaco sembrano poter aprire uno scontro col candidato sindaco. Così invece non sarà.  La controreplica di Sala è conciliante: «Io non sono l’uomo degli steccati – chiarisce il manager Expo –, all’interno della Compagnia delle Opere ci sono esperienze positive che conosco bene come Fondazione progetto Arca, che a Milano assiste i migranti, o il Banco alimentare: evitiamo di mettere una bolla su un mondo in cui c’è anche tanto di buono. Per il resto io e Giuliano – precisa Sala rivolto al sindaco – diciamo la stessa cosa: per noi parte della gestione Formigoni è da dimenticare».  Risultato? Nella lista di Sala i ciellini ci saranno. Non dovesse esserci Ferlini, fatto che non si può ancora escludere, ci sarà al suo posto o al suo fianco Carmelo Ferraro, direttore degli Ordini degli avvocati di Milano, d’estrazione ciellina e già candidato alle Regionali del 2013 nella lista di Umberto Ambrosoli.

di GI.AN. 

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