REDAZIONE MILANO

Elezioni Milano, centrodestra: il candidato può attendere. Toti:noi aspettiamo le primarie

Il consigliere di Berlusconi: a Milano avremo il simbolo Forza Italia. "Ovviamente faremo delle valutazioni alla luce di chi è l’avversario È favorito, ma spesso abbiamo visto perdere i favoriti del Pd" di ROSSELLA MINOTTI

Giovanni Toti (LaPresse)

Milano, 7 gennaio 2016 - Ieri sera Giovanni Toti, governatore della Liguria, è andato ad Arcore a salutare il suo presidente. Niente carbone per la Befana di Silvio Berlusconi, ma cioccolatini. E la conferma di una strategia di attesa, mentre il centrosinistra milanese affila le armi. Quando avremo il candidato per Palazzo Marino? «Io credo opportuno a questo punto aspettare che si concluda il dibattito sulle primarie del centrosinistra, che sta assumendo contorni surreali, con Beppe Sala che da importante manager si sta trasformando in un venditore porta a porta della sua presunta appartenenza alla sinistra, qualcosa di simile alle professioni di fede che si era obbligati a recitare ai tempi dell’Unione Sovietica per dimostrare fedeltà al partito comunista».

Vincerà Sala? «È favorito, ma nell’ultima tornata delle amministrative abbiamo visto perdere costantemente i favoriti del Pd. Oggi abbiamo Pisapia, Doria, De Magistris sindaci, tutti uomini che il Pd non avrebbe voluto. Io credo che il nostro lo sceglieremo a febbraio, anche perché se Renzi ci vuole far votare a metà giugno abbiamo più tempo. Talvolta a partire troppo presto si rischia di arrivare sfiatati».

Candidato civico o politico? «Su questo sono laico, il candidato migliore è quello che ha più chance di vincere e soprattutto quello capace di allargare i confini della nostra coalizione trascinando nell’area di centrodestra voti che non lo sarebbero».

Ieri al pranzo dei City Angels c’erano sia Corrado Passera che Alessandro Sallusti. «Passera è persona stimabile, ma tenderei a escludere che possa essere il nostro candidato, visto che ha fatto parte del governo Monti che è considerato l’icona dei peggiori disastri del Paese. Se sarà Sallusti avrà il mio sostegno incondizionato, ma è indispensabile che sappia costruire intorno alla sua candidatura un consenso più ampio di quello dei tre partiti». A proposito di partiti, come la mettiamo con Ncd? «Mi auguro che Ncd utilizzi queste amministrative per sgombrare il campo definitivamente dalle ambiguità sul suo posizionamento. Questo di Renzi non è più un governo di unità nazionale ma un governo politico di centrosinistra. Se il partito di Alfano e Lupi vuol essere coerente col suo nome deve trarne le conseguenze. Se questo percorso cominciasse tutto potrebbe essere possibile». Anche candidare Lupi a sindaco nonostante la Lega? «Salvini ha sempre coerentemente detto che non si sarebbe alleato con un partito di governo, se la situazione cambiasse si potrebbe fare un ragionamento in tal senso». Forza Italia avrà il suo simbolo o ci sarà un listone? «La legge per le amministrative prevede che all’interno delle coalizioni ogni partito corra col proprio simbolo, e Forza Italia si regolerà così in tutti i principali centri. È possibile che nei Comuni più piccoli si decida di cofluire tutti in una civica, ma non c’è nulla di nuovo rispetto a quanto abbiamo fatto negli ultimi vent’anni. Altra cosa è la possibilità di lavorare a una lista unitaria del centrodestra per le politiche del 2018, in questo caso lo prevede lo stesso Italicum».