Milan, cosa non ha funzionato: manca un vice Ibra

Domenica sera a Bergamo il crocevia stagionale dei rossoneri: contro la Dea non si può fallire

Zlatan Ibrahimovic

Zlatan Ibrahimovic

Milano, 17 maggio 2021 – Il day after in casa Milanello è amaro: dopo il pareggio a reti inviolate di ieri sera a San Siro contro il Cagliari per il Diavolo è tempo di riflessioni e di lavoro duro per rimettersi subito in pista. Domenica 23 maggio alle 20:45, atto finale del campionato, sarà anche l’ultima spiaggia per il Milan e le sue speranze di guadagnare il pass per la prossima Champions League, dopo una stagione di sofferenza e di dura lotta per raggiungere il traguardo. Tra il Milan e l’Europa che conta, ora, resta solo l’ostacolo Atalanta e la trasferta a Bergamo diventa dunque cruciale per il prossimo futuro del club di via Aldo Rossi. Con la Champions il Milan guarderebbe con più serenità ai rinnovi di Gianluigi Donnarumma, Hakan Calhanoglu, Franck Kessie, Davide Calabria, Alessio Romagnoli e Simon Kjaer. In più, ad obiettivo raggiunto anche Stefano Pioli sarebbe confermatissimo in panchina.

Cosa non ha funzionato

L’importanza della partecipazione in Champions League dopo sette anni di assenza riguarda tutti in società, nessuno escluso e le colpe, se così possono essere chiamate, di ieri sera coinvolgono tutti: un Cagliari a pancia piena per la salvezza ottenuta ha giocato con molta più scioltezza e libertà rispetto ai casalinghi che sono apparsi tesi e nervosi. La squadra di Stefano Pioli nel girone di ritorno ha ottenuto solamente tre vittorie a San Siro e ieri sera anche le certezze sono venute a mancare, vedi un Theo in affanno con Nandez, un Calhanoglu con poche idee o un Kessié meno ficcante del solito. Con la difesa che si è aggrappata a Donnarumma, autore di un paio di interventi fondamentali, è stato il gioco di squadra, il ritmo e la qualità a mancare in toto ieri sera, complicando dannatamente il finale di stagione del Milan. «Ridare il morale alla squadra? Non credo che il mio compito sarà particolarmente difficile. Torniamo a casa con grande delusione e tristezza perché volevamo chiudere il discorso, ma adesso abbiamo la finale. È un obiettivo prestigioso, abbiamo lavorato tutto l'anno per raggiungerlo, domenica non ci saranno né se, né ma, né però. Domenica ci giochiamo tantissimo, tutto di questo campionato: se meritiamo di andare in Champions abbiamo davvero l'occasione per dimostrarlo. Avremo il morale e la volontà di giocare una grande partita. Abbiamo l'ambizione di chiudere bene questo campionato» le parole di Pioli a fine match.

Manca un vice Ibra

Dopo aver rifilato tre gol alla Juventus e strapazzato il Torino nel giro di pochi giorni il Milan non è riuscito a segnare nemmeno una rete al Cagliari e mai come ieri si è avvertita la mancanza di un leader come Zlatan Ibrahimovic: contro i sardi Pioli le ha provate tutte, schierando Rebic titolare e poi puntando su Leao e infine Mandzukic ma la situazione non è cambiata. Il croato è entrato a cinque dalla fine e forse poteva dare il suo apporto con maggiore anticipo ma lo stesso tecnico ha poi spiegato in conferenza stampa che Mario non ha più minutaggi nelle gambe di quanti non gliene abbia concessi. Nessun attaccante ieri sembrava sentirsi al posto giusto e questo è un problema da risolvere prima della trasferta in casa della Dea: Rebic non ha inciso come ha saputo fare precedentemente, Leao ci ha provato ma anche lui non è stato ficcante in area di rigore, Mandzukic è stato gettato nella mischia troppo tardi e al posto suo Pioli ha preferito affidarsi a mezzepunte o esterni rinunciando ai centimetri. Infine, anche il talentuoso Brahim Diaz, vera sorpresa delle ultime settimane nonché trascinatore dei rossoneri contro la Juventus alla quale ha segnato un gol di pregiata fattura, ieri sera ah demeritato guadagnandosi l’uscita anticipata all’intervallo.

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