Pioli disegna il nuovo Milan: tornare al 4-3-3 per aiutare il bomber "triste" Piatek

Accanto al polacco ci saranno Leao e “l’intoccabile“ Suso. Rebic primo cambio

Prime sedute di Pioli col Milan

Prime sedute di Pioli col Milan

Milano, 11 ottobre 2019 - Come sarà il nuovo Milan di Stefano Pioli? Il nuovo allenatore, si sa, predilige pochi moduli: 4-3-3, viste le caratteristiche tecniche dei giocatori a disposizione e il loro pregresso. Ma anche 4-2-3-1 o 3-5-2. Di certo il suo Milan ripartirà dai giocatori più rappresentativi, ma soprattutto da chi vorrà davvero partecipare al suo progetto: «Tutti si devono sentire coinvolti - le sue parole non più tardi di mercoledì - questa squadra ha giocatori che possono risolvere le partite. Possiamo mettere in mostra un gioco intraprendente». Di certo il primo obiettivo sarà far tornare letale il Pistolero Piatek: riavere il vero bomber polacco sarà fondamentale per il tecnico milanista, che ha già fatto capire di volerlo riavvicinare alla porta perché lui è un grandissimo centravanti d’area di rigore: «E’ molto efficace dentro l’area - ricorda ancora il neo mister rossonero - è un bomber, ma ci sono anche tanti altri giocatori che possono fare gol». Uno su tutti, Leao. Che ha già giocato contro il Genoa da prima punta nel secondo tempo: «Ha un grande potenziale, deve essere sfruttato». Ma ad aiutare Piatek sarà il 4-3-3 di Pioli, il sistema tattico con cui il polacco ha maggiore confidenza perché è giocando al centro di un tridente che sa esprimersi al meglio. Anche se i numeri dicono che sta attraversando un momento di crisi: nessun gol nelle amichevoli estive, due reti nelle gare ufficiali (su rigore). Chi pare  sicuro del posto è invece Suso, che appare imprescindibile nello scacchiere tattico di Pioli: «Un giocatore di qualità indiscutibile, bisogna fargli giocare tanti uno contro uno. Può fare molto bene». Il tridente offensivo, di fatto, è definito: ma occhio a Rebic, che potrebbe davvero essere l’ago della bilancia in caso Piatek non torni ad alti livelli: il croato potrebbe agire sull’out di sinistra, con Leao prima punta. Appare terminato il ‘castigo’ di Paquetà, il cui rapporto con Giampaolo non è di certo stato idilliaco: «E’ una mezzala di qualità e di quantità - ricorda Pioli, che conclude - mi piace spostare i giocatori durante la gara e lui può giocare anche tra le linee. Ha diversi gol nelle gambe, è bravo ad inserirsi». Chi potrebbe invece rimetterci il posto è Calhanoglu: detto di Paquetà e dell’imprescindibilità di Biglia (Pioli lo aveva addirittura eletto capitano ai tempi della Lazio), rimane un solo posto in mediana; a contenderselo il turco e Bonaventura, che contro il Genoa è tornato a giocare 349 giorni dopo l’ultima gara dimostrando comunque un’ottima tenuta fisica. Infine la difesa: dato per scontato lo ‘scavallamento’ di Theo Hernandez ai danni di Rodriguez, le gerarchie sulla fascia destra sono tutt’altro che definite, con Calabria e Conti che partono decisamente appaiati.

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