GIULIO MOLA
Milano

Inter-Juve, come una finale: a San Siro 90 minuti senza appello

Nerazzurri in corsa per la Champions, bianconeri per lo scudetto. Spalletti avverte la Signora "Affamati e ferocissimi"

Luciano Spalletti

Milano, 28 aprile 2018 - «Abbiamo l’occasione di regalare qualcosa di meraviglioso ai nostri tifosi, quindi, mi aspetto una prestazione di livello». Dopo una settimana di “martellamenti” sulla testa dei giocatori per far comprendere l’importanza del match contro la Juventus, Luciano Spalletti non usa giri di parole. A sole quattro giornate dal termine del campionato c’è il bivio dove non si può sbagliare: vincere contro i bianconeri vorrebbe dire proseguire sulla strada (ancora in salita) verso la Champions League, perdere (o solo pareggiare) rischierebbe di compromettere ambiziosi progetti e trovarsi sul sentiero meno nobile dell’Europa League. È la notte della verità a San Siro. E dei numeri da capogiro: 78.328 spettatori previsti («Non so se i nostri tifosi hanno già vinto lo scudetto, ma sono a punteggio pieno», le parole al miele di Spalletti nei confronti di chi li ha sempre sostenuti), incasso record di 5.297.508 euro, gara trasmessa in 190 paesi e oltre 400 operatori dell’informazione accreditati. Dispiace che qualcuno uscirà male dal derby d’Italia, il pareggio addirittura farebbe piangere sia nerazzurri che bianconeri. Insomma, vent’anni dopo Juve-Inter di Ronaldo, Iuliano e Ceccarini un’altra sfida ad altissima tensione.

E a chi gli fa notare che è in arrivo una Juve “arrabbiatissima” dopo la sconfitta casalinga col Napoli, il tecnico di Certaldo replica: «E cosa dovremmo dire noi che non vinciamo nulla da sette anni? Saremo affamati e ferocissimi». Per poi precisare: «A noi interessano i tre punti, non i tre punti in meno alla Juve». Suona la carica Spalletti, sprona la squadra. Servono testa e gambe, ma anche orgoglio e coraggio. «Dai miei mi aspetto tanto, perché se in queste gare cerchi di nasconderti poi vieni subito stanato, Bisogna prendersi le responsabilità, trovare le giocate illuminanti e aggredirli. Mi dà fiducia la crescita della squadra, dopo aver sbattuto il muso nei mesi successivi al match d’andata. Abbiamo imparato a dialogare con i nostri difetti e ora siamo pronti per un obiettivo grandioso come la Champions, anche per rimettere a posto la storia di questo club». I NUMERI sono di buon ausicio. L’Inter è imbattuta negli scontri diretti contro le prime sei, hala seconda miglior difesa del campionato e nelle ultime nove gare ha subìto solo due reti. Torna Vecino dall’inizio (al posto dell’infortunato Gagliardini) per dare sostanza e muscoli davanti alla difesa; davanti invece l’esperienza di Candreva che rientra al posto di Karamoh. Per il resto tutti confermati. L’allenatore non si pone la questione riguardo un eventuale fallimento, ben sapendo che la società gli ha già manifesttao piena fiducia. E guarda a prospettive future: «A campionato finito bisognerà valutare certe cose, non commettere certi errori. E stare attenti a trasmettere i messaggi giusti». Sms in codice per la proprietà dopo le promesse non mantenute la scorsa estate?