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Falò, canti e tuffi: ecco gli eventi dei 'giorni della merla' in Lombardia

Dalla Valtellina alla Bassa, tutte le iniziative di fine gennaio. Le 10 curiosità che non sapete su questa tradizione di PAOLO GALLIANI

Giubiana

Milano, 30 gennaio 2016 - I Canti della merla e i riti propiziatori per scacciare l’inverno. L’ultimo weekend di gennaio è segnato dalle tradizioni agro-pastorali che resistono al tempo e a una certa banalizzazione della cultura rurale. Teoricamente arrivano i giorni più ingrati del “generale Inverno” e nelle valli alpine ma anche nella Bassa padana e in Brianza non si contano le manifestazione che sollecitano il risveglio della Madre Terra e il buon andamento del raccolto. Da Tirano alle rive del Po, dalla Valseriana a Crotta d’Adda, la Lombardia e le regioni vicine rivelano la loro anima contadina con orgoglio e senza imbarazzo, tra allegoria, falò, stornellate e improbabili tuffi in freddi laghi di montagna.

ZENERU' - È un piccolo frammento dell’Alta Bergamasca ma anche la capitale indiscussa delle vecchie usanze che un tempo celebravano la fase astrologica più delicata dell’anno. Riflettori accesi dunque su Ardesio che ospiterà ancora una volta la famosa Scasada del Zenerù, esplosione di gesti e rumori a base di campanacci, padelle, latte e raganelle per spaventare l’inverno e svegliare la primavera perché non si faccia desiderare. L’appuntamento è per domani ai 600 metri della Valseriana per una kermesse organizzata dalla Pro Loco di Ardesio che debutterà alle 20: il grande corteo del Zenerù cercherà di catturare l’inverno per poi portarlo nel centro del paese e metterlo al rogo. Ospite dell’edizione 2016, il gruppo sardo “Mamutsones de Samughero” e uno scenografico antipasto è previsto per la serata di oggi alle 20,30 al CineTeatro dove verrà organizzato un incontro con il prof. Giovanni Mocchi, noto studioso di rituali propiziatori nell’arco alpino. Nella stessa giornata di domani, alle 14, anche i bambini verranno invitati a vivere la loro Scasada del Zenerù con tanto di mini-corteo e di mini-rogo.

GIUBIANA - È uno dei tanti nomi con cui viene identificata la vecchia strega messa al rogo in molte località lombarde, specie nel Comasco e nel Lecchese. Cantù da anni è in prima fila nel presentare la versione tutta particolare della Giubiana (ha il curioso aspetto di una bella castellana). Quest’anno merita di essere ricordata la manifestazione organizzata nel Comune di Merate nella giornata di oggi. Alle 16,30, partenza del corteo dal centro storico accompagnato da giovani percussionisti. Alle 17, al Parco del Belgioioso verrà fatto ardere il grande fantoccio e la Pro Loco distribuirà ai presenti salame, vino e cioccolata calda.

I CANTI DELLA MERLA -  È uno dei tanti espedienti tradizionali con cui la Bassa lombarda saluta quello che viene considerato il giorno più freddo dell’anno, ovvero il 31 gennaio. Succederà anche stavolta, specie lungo le sponde dell’Adda, luogo emblematico per ambientare performance canore che tradizionalmente coinvolgono alcuni paesi del Lodigiano e del Cremonese, in particolare Meleti e Crotta d’Adda. Rituali canori vengono organizzati anche dalle parti di Soresina e Casalmaggiore. Si annuncia molto pittoresca la manifestazione in programma a Trigolo: domani alle 18, cantori vestiti con vecchi tabarri e scialli si esibiranno in piazza Europa per propiziare il buon andamento dell’anno agricolo, tra stornelli, falò, cibi della tradizione contadina e vin brulè. A ridosso dell’Alto Bresciano, più esattamente in Valle di Ledro (Trento) il 31 gennaio verrà salutato con un tuffo collettivo da parte di alcuni coraggiosi nelle acque abbastanza gelide del lago di Ledro, a 650 metri di altitudine: il rito verrà effettuato utilizzando un costume rosso in omaggio a Garibaldi e alle mitiche camicie rosse a 150 anni dal famoso “Obbedisco” pronunciato dall’eroe dei due mondi. 

di PAOLO GALLIANI