"Non serve una patrimoniale. Rilanciamo la flat tax al 15%"

Milano, dibattito alla scuola politica della Lega su fisco, occupazione e previdenza

Sandro Neri (a sinistra), direttore del Giorno e moderatore, con l’onorevole Molinari

Sandro Neri (a sinistra), direttore del Giorno e moderatore, con l’onorevole Molinari

Milano - Bocciare la patrimoniale, rilanciare la flat tax, disinnescare la “bomba sociale” dei licenziamenti e puntare sulla formazione dei giovani. Proposte e riflessioni lanciate ieri, alla quinta giornata della scuola di formazione politica della Lega dedicata a “Fisco, lavoro e previdenza”, durante una tavola rotonda moderata dal direttore de Il Giorno, Sandro Neri. "Non ci devono essere tasse sul patrimonio – ha scandito Riccardo Molinari, presidente del gruppo leghista alla Camera dei Deputati – Non siamo in una situazione in cui si possa pensare di aumentare la pressione fiscale. Sul fisco la Lega ha una proposta, quella della flat tax al 15%. Sappiamo che in questa fase non si potrà fare perché le forze politiche sono diverse ma abbiamo una serie di proposte alternative. Anzitutto bisogna tutelare la flat tax dove già c’è, col regime dei minimi per chi fattura fino a 65mila euro al 15%. Vorremmo che fosse introdotta la flat tax al 20% fino a 100mila euro: esiste in Francia e in altri Paesi europei, sarebbe un valido aiuto alle partite iva più piccole e ai giovani professionisti". L’altra proposta è "applicare la flat tax al reddito incrementale. Sarebbe un modo per disincentivare il nero". 

Tema caldo pure quello dei licenziamenti, dopo la decisione di prorogare il blocco fino al 28 agosto per le aziende che chiedono la cassa Covid entro giugno. "Le stime dicono che i lavoratori dipendenti che perderanno il lavoro con lo sblocco dei licenziamenti saranno un milione. Siamo di fronte a una bomba sociale senza precedenti" ha detto Molinari. "Il tema non è dare un incentivo per sei mesi come nel contratto di rioccupazione ma intervenire strutturalmente sul mercato del lavoro, facendo decollare le politiche attive in Italia. Il sistema pubblico da solo non funziona, bisogna mettere in campo una cooperazione seria e avanzata fra sistema pubblico e privato" la ricetta di Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’ordine Consulenti del Lavoro. Per Marco Granelli, presidente Confartigianato, "serve una formazione adeguata ai giovani: all’interno del nostro mondo ci sono molte opportunità che oggi i ragazzi non riescono a sfruttare per un ritardo anche culturale. Oggi il figlio bravo va mandato al liceo, se è meno bravo va al tecnico o al professionale. Bisogna invertire questa mentalità".  

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