Ambiente, sostenibilità e sviluppo: un biennio da record per il Pastificio Zini. Tutti i numeri

Presentato a Cascina Cuccagna il bilancio sociale e ambientale dello storico pastificio industriale di Cesano Boscone

Il giorno della semina del grano antico Senatore Cappelli

Il giorno della semina del grano antico Senatore Cappelli

Milano – Un rendiconto per condividere ciò che è stato fatto ma anche per misurare la propria capacità di essere un’impresa responsabile, rendendo visibili i traguardi, piccoli e grandi, che grazie all’impegno di tutti sono stati raggiunti. 

L’evento di presentazione del terzo Bilancio Sociale e Ambientale del Pastificio Zini di Cesano Boscone per il biennio 2021-2022 è andato in scena giovedì sera a Cascina Cuccagna. Si tratta, per l’azienda, di una rinnovata occasione per raccontare il proprio impegno nei confronti delle persone e dell’ambiente.

In materia di sostenibilità ambientale, un traguardo significativo è stato l’ottenimento nel 2022 della certificazione ISO 14001, importante punto di partenza per gettare le basi di una strategia a lungo termine. In tema di responsabilità sociale, Zini dà il suo contributo per il sostegno alle comunità, alle associazioni benefiche e alle persone più fragili, promuove l’educazione alimentare e considera i propri collaboratori come la vera forza trainante dell’azienda. Inoltre, la creazione di nuove filiere locali e il consolidamento di quelle esistenti, hanno apportato in questi anni notevole valore aggiunto all’azienda, al territorio, agli stakeholders.

Oltre la crisi

“L’effetto della guerra in Ucraina e della crisi energetica ha colpito duramente le aziende manifatturiere, specialmente quelle tipicamente energivore, mettendo a rischio la filiera agroalimentare italiana e l’esportazione del Made in Italy in tutto il mondo. – spiega Maurizio Vezzani, CEO di Zini – Abbiamo dovuto fare i conti con gli aumenti dei costi delle materie prime e dell’energia per cuocere, surgelare e trasportare i propri prodotti, aumenti che hanno inciso sulla filiera produttiva. Nonostante questo, abbiamo continuato a investire in persone e progetti confermando, ad esempio, la produzione a km 0 di Senatore Cappelli e siglando uno storico accordo triennale di filiera per calmierare i prezzi del grano italiano e garantire dei flussi di fornitura programmati.”

Fatturato

A livello di fatturato, nonostante una iniziale flessione dovuta alla riduzione degli ordini nel settore della ristorazione associata al periodo di lockdown, nel 2021 le cifre sono tornate pari a quelle registrate nel 2019, antecedenti l’emergenza sanitaria. Ancora più significativa la ripresa del 2022, con un fatturato pari a 27 milioni di euro. I volumi di produzione nel 2022 sono stati pari a 15.000 tonnellate, con 1.865.00 pasti serviti alle mense scolastiche nell’ultimo anno.

Capitale umano

Il capitale umano dell’azienda è di 66 dipendenti (dato al 31 dicembre 2022), con il 95% di assunzioni a tempo indeterminato, il 42% di donne e con circa un terzo dei lavoratori in squadra da oltre 10 anni. Inoltre, all’interno del Pastificio Zini il 60% dei responsabili di funzione è donna, di cui una anche membro dal 2021 del CDA.

Controllo qualità

L’attenzione nei confronti del consumatore inizia con i controlli delle materie prime e la qualifica dei fornitori. Zini dispone di un laboratorio di analisi interno, in cui ogni giorno vengono svolti test per verificare la conformità di ogni singolo lotto ai requisiti di legge e agli standard aziendali. Nel 2022 sono state effettuate 9.000 analisi interne e 400 esterne per la verifica del rispetto dei parametri microbiologici, fisici e chimici che rientrano nel piano di autocontrollo annuale. Per quanto riguarda l’ambiente, grandi investimenti sono stati riservati al tema delle riduzioni di emissioni e consumo di energia: dall’installazione in un cogeneratore, all’illuminazione a LED, agli investimenti per l’efficientamento energetico, alla flotta di auto aziendali ibride.

Ambiente

Inoltre, Zini si è concretamente impegnata alla riduzione della plastica attraverso una politica di packaging che prevede l’utilizzo di sole confezioni compostabili o 100% riciclabili. Nel 2022 è stata risparmiata 453.040 kg di plastica (dato calcolato su una busta media di un kg di prodotto). Per il 2023 Zini si pone l’obiettivo di continuare a contribuire alla diffusione di una cultura della sostenibilità a ogni livello, a beneficio delle persone e della comunità, dialogando contemporaneamente con fornitori, consumatori, clienti, dipendenti. Continuando a sostenere le associazioni benefiche e a sviluppare nuovi progetti di inclusione sociale. Continuando a promuovere l’educazione alimentare dei bambini, estendendo l’obiettivo ai consumatori

La tavola rotonda

La presentazione del terzo Bilancio Sociale e Ambientale del Pastificio Zini è stata l’occasione per una tavola rotonda sul tema "Strumenti e strategie dell’industria alimentare verso lo sviluppo sostenibile". Prendendo spunto dal recentissimo accordo tra il Pastificio Zini e Molitoria Umbra si è sviluppato un interessante confronto sull’approccio di filiera, grazie anche alla partecipazione di Banco Alimentare e di Sodexo, coinvolgendo così tutti gli attori: dal campo al piatto.

L’accordo

La partnership tra Pastificio Zini e Molitoria Umbra prevede un accordo per la fornitura triennale di grano in filiera, secondo gli standard di tracciabilità UNI EN ISO 22005:2008. Le due aziende si sono reciprocamente impegnate con l’intento di trovare non solo una soluzione per fronteggiare la complessa questione degli aumenti dei prezzi delle materie prime, cercando una strada sostenibile per tutta la filiera, ma anche per garantire una giusta remunerazione per i coltivatori diretti. “Grazie a questo accordo - spiega Maurizio Vezzani, CEO di Zini - il Pastificio Zini, uno dei primi ad aver scelto e sostenuto l’utilizzo di solo grano 100% italiano, è orgoglioso di poter specificare anche la precisa zona di provenienza del grano: 100% umbro-toscano.”

Erjon Abazaj, Managing Director di Molitoria Umbra, ha affrontato il tema delle filiere pluriennali: “Noi non ci limitiamo al semplice ruolo di trasformatori industriali, ma investiamo su filiere agroalimentari pluriennali cercando di dare certezze ai produttori e favorendo un’agricoltura basata su pianificazioni e sul giusto rispetto delle rotazioni colturali, nella consapevolezza che questo rappresenti un passaggio fondamentale per garantire uno sviluppo sostenibile del territorio. Uno degli effetti principali di questa politica è quello di migliorare l’approvvigionamento di frumenti italiani di qualità per la filiera della pasta e quindi la stabilizzazione dei rapporti tra agricoltori, trasformatori e distributori fino ad arrivare al consumatore finale”

Infine, con Edoardo Clerici, Supply Management Director Sodexo, si è toccato il tema della progettualità circolare: “Sodexo ha una missione precisa: migliorare la qualità della vita delle persone per cui e con cui lavora. Lo facciamo quotidianamente anche attraverso i servizi di ristorazione che offriamo e che sono studiati per garantire una corretta nutrizione ai bambini, adulti e anziani che serviamo. Per noi tutto parte dalle materie prime che acquistiamo da partner che a loro volta, per essere qualificati come tali, devono operare responsabilmente per le comunità con cui insieme interagiamo. La sostenibilità per Sodexo ha dunque una origine strategica nella fase di acquisto: non più basata su logiche speculative anni ‘70 ma fondata sulla ricerca e creazione di filiere di rete controllate, di qualità e circolari”.

E, non ultimo, si è parlato di futuro. Dall’edificante confronto emerge la necessità e l’entusiasmo di andare avanti ancora. Si pensa già di portare a 10 anni l’accordo oggi triennale, dando però la possibilità ai contadini di garantire la rotazione delle colture e fornire altra materia prima rispetto al grano duro, si è parlato ad esempio di legumi. Nuovi progetti in vista per Zini?

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