Milano, l’occupazione vola: meglio del 2018. Ma ci sono 19mila inattivi in più

Il dossier della Cgil: superato l’impatto della pandemia e della crisi, ma nel 2023 segnali di frenata. E cresce il costo della vita

Una protesta dei lavoratori del legno in occasione del Salone del Mobile

Una protesta dei lavoratori del legno in occasione del Salone del Mobile

La notizia positiva è che il numero di occupati nella Città metropolitana di Milano supera i livelli del 2018, con una forte ripresa pur con alcuni segnali di frenata nei primi mesi del 2023. Un dato non scontato: il sistema ha tenuto nonostante la pandemia, la crisi internazionale, l’inflazione e l’aumento del costo dell’energia. Quella negativa è che i problemi che si trascinano da anni, dal precariato agli stipendi bassi, restano invariati. E, in alcuni settori, si sono accentuati, mentre nel frattempo è cresciuto il costo della vita.

Una fotografia in chiaroscuro che emerge da un rapporto della Cgil di Milano che, analizzando dati dell’Istat e dell’Osservatorio mercato del lavoro della Città metropolitana, ha messo a confronto l’occupazione degli ultimi anni. Nel 2015, anno di Expo, la Città metropolitana di Milano contava 1.392.000 occupati. Nel 2018 il numero è salito a 1.462.000, su una popolazione complessiva di 3.217.000 persone. Nel 2022 la popolazione è scesa (3.215.000 persone), mentre gli occupati sono aumentati: 1.486.000. Una ripresa rispetto al minimo storico degli ultimi anni toccato nei primi mesi della pandemia, con 1.446.000 occupati nel 2020, quando il blocco dei licenziamenti ha evitato un tracollo. Il tasso di occupazione, l’anno scorso, era del 70.1%, superiore al 69.5% del 2018. E il tasso di disoccupazione è sceso al 5.4%, ben al di sotto della media nazionale.

Ma, nella cornice di dati positivi, risaltano anche le crepe nel sistema. Il calo dei disoccupati è dovuto infatti anche al “travaso“ nell’esercito degli inattivi, cioè le persone che hanno smesso di cercare un impiego, passati da 513.000 nel 2019 a 532.000 nel 2022: 19mila persone in più che, al momento, sono tagliate fuori dal mondo del lavoro. Anche se i numeri migliorano rispetto al 2020 e al 2021. Poi c’è la ripresa più lenta per le donne, tema al centro anche degli annunci del Governo su provvedimenti per incentivare l’occupazione femminile. "Mentre l’occupazione maschile nel 2022 raggiunge e supera la cifra del 2019 – spiega Antonio Verona, responsabile del Dipartimento mercato del lavoro della Cgil di Milano – le donne, benché in aumento, faticano a realizzare il medesimo risultato". Un segnale di speranza arriva dalle donne nella fascia d’età 15-34 anni, perché "la componente giovanile, a differenza dei giovani maschi, offre una performance vivace che vede il proprio tasso occupazionale superare significativamente i valori pre-pandemici". Un dato che traina il tasso di occupazione femminile al 64,3%, contro una media nazionale del 51,1%. L’altro nodo dolente è la qualità del lavoro, soprattutto nei settori legati al turismo e agli eventi nella città che in questi giorni è sulla ribalta internazionale per il Salone del Mobile e il Fuorisalone.

“Riaffiorano antichi problemi irrisolti – prosegue Verona – come la bassa qualità della domanda di lavoro, un’economia basata sugli eventi che genera lavoro discontinuo, una diffusa generalizzazione del lavoro povero accompagnato da una crescente disuguaglianza". Il sistema intanto si riassesta: crescono gli avviamenti, cioè i nuovi contratti, nei settori più colpiti dalla pandemia. Calano, invece, in quelli che durante il Covid hanno visto crescere l’occupazione, dalla logistica all’informatica, fino al comparto chimico.

Nel frattempo il costo della vita, a fronte di stipendi al palo, è continuato a crescere a Milano. Una cartina al tornasole è la casa: l’ultimo rapporto di Scenari Immobiliari e Nhood prevede nel 2023 una crescita dei prezzi del 6% medio, il doppio di quanto previsto per l’Italia. Intanto, sul fronte dell’occupazione, si registrano segnali di frenata che potrebbero spegnere gli entusiasmi, a partire dal calo degli avviamenti e dall’aumento della cassa integrazione.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro