Galleria Vittorio Emanuele, turisti dimezzati e conti in rosso

I commercianti del Salotto: "Da lunedì scorso c’è stato un crollo delle presenze. Gli Stati arabi sconsigliano di venire in Italia"

Galleria Vittorio Emanuele a Milano

Galleria Vittorio Emanuele a Milano

Milano - I segnali pre-natalizi erano positivi. Dopo mesi con alcuni spazi vuoti e vetrine buie, in Galleria Vittorio Emanuele hanno aperto tre nuovi negozi: Fendi, Fratelli Rossetti e Santoni. Non solo. Armani, che ha vinto il bando comunale per lo spazio ex Tim all’Ottagono alla fine del 2019, prima dello scoppio della pandemia, ha finalmente esposto il proprio marchio in vetrina con la scritta “Next Opening’’. Insomma, l’apertura della maison di alta moda è imminente. Peccato che la moltiplicazione dei contagi da Covid nelle ultime settimane e il passaggio della Lombardia dalla zona bianca a quella gialla (con tendenza verso l’arancione) abbia provocato la cancellazione di tanti viaggi e di altrettante prenotazioni negli alberghi cittadini.

Risultato: il crollo dell’afflusso dei turisti. Un riduzione che si nota subito nel centro storico e ancora di più nel Salotto dei milanesi, la Galleria a pochi passi da Piazza Duomo. Un trend confermato dal consigliere delegato dell’Associazione Il Salotto di Milano Pier Antonio Galli, gestore del ristorante “Galleria’’: "Tra Natale e Capodanno non è andata benissimo ma neanche male. Da lunedì, invece, abbiamo registrato un autentico crollo di clienti, si è dimezzata la presenza di turisti in città. Molto dipende dalla disdetta di molti viaggi in Italia a causa degli ultimi dati sui contagi da Covid. Meno viaggi in città vuol dire minore presenza di turisti in centro".

Il trend è negativo. Non ai livelli delle prime ondate di contagio, ma lo scenario potrebbe peggiorare nei prossimi giorni, a dar retta alle previsioni sull’aumento dei contagi. "Fino a pochi giorni fa – continua Galli – c’era una buona affluenza di clienti arabi, la cui presenza a Milano è molto importante dal punto di vista turistico. Ma negli ultimi giorni qualcosa è cambiato. Il motivo? Un cliente che viene spesso dal Kuwait in città a vedere le partite del Milan ci ha raccontato ieri (mercoledì, ndr) che nel suo Paese stanno sconsigliando di viaggiare verso Italia e Francia. Inoltre alcuni turisti stranieri ci segnalano le difficoltà affrontate per fare i tamponi molecolari per poter tornare a casa loro". Un altro elemento che contribuisce alla riduzione delle presenze serali in Galleria – soprattutto nei ristoranti – è rappresentato dagli spettacoli alla Scala. Anche su questo fronte le ultime notizie sono state negative, con la cancellazione di alcune date del balletto “La bayadère’’ a causa della situazione sanitaria. "Un’altra situazione che ci penalizza", continua Galli, il quale subito dopo ricorda che grandi stilisti hanno annunciato che non faranno le sfilate in presenza a Milano: "Un ulteriore segnale negativo per l’afflusso di persone in città. Siamo preoccapati".

La prova del 9 si avrà lunedì, alla riapertura delle scuole e al ritorno dei lavoratori negli uffici in città, smart working permettendo in quest’ultimo caso. Le presenze in centro e in Galleria diminuiranno ancora?

 

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