ANDREA SPINELLI
Milano

Sette spose per sette fratelli. Del Bufalo: la mia prima volta in un musical

I rudi boscaioli della pellicola di Stanley Donen tornano a sorprendere il pubblico milanese sul palco del Teatro Repower di Assago da domani al 27 marzo

Diana Del Bufalo e Marco Bazzoni

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Assago (Milano) - Benvenuti in casa Pontipee. I rudi boscaioli di "Sette spose per sette fratelli" tornano a sorprendere il pubblico milanese sul palco del Teatro Repower di Assago da domani al 27 marzo con il musical che Luciano Cannito ha tratto dal classico hollywoodiano del 1954. Protagonisti Diana Del Bufalo e Marco "Baz" Bazzoni, con orchestra dal vivo e tutto il peso di un titolo inossidabile. Reduce da "LOL 2 - Chi ride è fuori", la Del Bufalo è alla sua prima esperienza teatrale.

Diana, perché ha detto sì? "Perché finora non m’ero mai confrontata col musical. Ai provini, infatti, ero stata sempre scartata. Pensavo di non essere tagliata per recitare, cantare e ballare, poi l’anno scorso mi sono arrivate non una, ma tre proposte. Quando ho scoperto che la regia di questa edizione ‘Sette spose per sette fratelli’ - uno dei miei musical preferiti in assoluto - era di Cannito e che la direzione musicale era del maestro Peppe Vessicchio, non ho avuto esitazioni".

L’adattamento è fedele alla pellicola di Stanley Donen?  "Assolutamente. Anche se un po’ meno maschilista, dato che negli anni Cinquanta la visione del mondo femminile non era esattamente quella di oggi".

Il link tra successo hollywoodiano e teatro funziona sempre, o quasi.  "Sì, perché si vanno a toccare corde e memorie che ci portiamo già dentro, ma ovviamente le produzioni debbono essere di qualità".

Come si trova in un cast teatrale?  "Lo spettacolo ha debuttato a Roma a metà gennaio dopo un mese e mezzo di allestimento e replica dopo replica ha rodato i suoi meccanismi. Ora ci divertiamo".

Mamma Ornella Pratesi, che di professione fa il soprano, come ha preso questo suo debutto nel musical?  "Avendo da sempre un debole per ‘Sette spose per sette fratelli’, quando le ho detto che l’avrei interpretato a teatro s’è messa a piangere. Credo che durante la permanenza dello spettacolo al Brancaccio abbia saltato solo un paio di repliche. Abbiamo parenti a Milano e sono certa che verrà per godersi questi spettacoli ad Assago con loro".

Le ha mosso qualche critica tecnica?  "Con me più che la cantante ha fatto la mamma, ricoprendomi di ‘sei favolosa’, ‘stupenda’, ‘meravigliosa’, ‘la numero uno’. Non le credo più di tanto, ma va bene così".

Potendo interpretare un’altra commedia musicale, a cosa ambirebbe ora?  "Amando il tip-tap, direi ‘42nd Street’, il musical con le musiche di Harry Warren attinto dall’omonimo film degli anni Trenta. L’ho visto da bambina a Broadway assieme a mamma ed è stato una folgorazione".