
The XX
Assago (Milano), 19 febbraio 2017- Consigliatissimi fino a ieri a tutti gli amanti della musica elettronica in vena di malinconie, The XX sbarcano domani sera (ore 21) al Forum di Assago per dare una valenza live alle canzoni del nuovissimo “I see you”, uscito il mese scorso dopo quasi cinque anni di silenzio discografico. L’occasione per riconquistare il centro della scena mostrandosi un po’ meno (nobilmente) depressi di quanto non li abbiano raccontati finora pezzi come “Angels” o quella “Together” inserita nella colonna sonora de “Il Grande Gatsby” di Baz Luhrmann.
Registrato nell’arco degli ultimi due anni tra New York, il Texas, Reykjavik, Los Angeles e Londra, infatti, “I see you” mostra che il trio di Wandsworth ha lasciato quella “comfort zone” in cui s’era crogiolato finora per imbarcarsi in una nuova avventura discografica “più aperta, espansiva, protesa all’esterno”, come hanno spiegato. “Agli inizi utilizzavamo solo suoni che avremmo potuto riprodurre sul palco usando un limitato numero di strumenti e questo rendeva tutto abbastanza ripiegato, minimale, poi abbiamo deciso di andare oltre, di buttarci nella mischia, e tutto ha cambiato fisionomia” ammettono Romy Madley Croft, chitarra, Oliver Sim, basso, Jamie Smith, alias Jamie xx, batteria, nati e cresciuti sul solco di alfieri dell’indie e dell’elettronica come Everything But the Girl o Portishead.
“Otto anni dopo il nostro primo album, non volevamo diventare la parodia di noi stessi. Così, fare cose anche completamente diverse da quelle di prima è stato esaltante e terrificante allo stesso tempo”. Proprio alla vigilia della pubblicazione del nuovo album, preceduto da un paio di singoli indicativi quali “On hold” e “Say something loving”, la Croft ha ufficializzato via Instagram il fidanzamento con la stilista inglese Hannah Marshall, creatrice degli abiti della band, ma al lavoro anche per Florence + The Machine, Janet Jackson, Goldfrapp e diversi altri ancora. Proprio “On hold” utilizza un campionamento di “I can’t go for that (no can do)” di Daryll Hall & John Oates (stesso brano a cui avevano attinto, a loro tempo, i Simply Red di “Surnise”), mentre un altro momento dell’album, “Lips”, usa un sampler della “Just (after song of songs)” inserita due anni fa da David Lang nella colonna sonora di “Youth - La giovinezza” da Paolo Sorrentino. Ma un po’ tutto “I see you” è una rivelazione, con The XX votati ad una disegno più compiutamente pop, lasciando affiorare radici anni ‘80 e retaggi romantici non sempre evidenti nei due dischi precedenti.
“Quando abbiamo inciso il nostro primo album non avevamo idea di quale potesse essere il nostro pubblico, così ce lo siamo scritto addosso senza pensare troppo al resto - spiegano. - Eravamo minimali non per scelta, ma a causa dei nostri limiti; non sapevamo suonare in modo diverso da quello. Con il secondo album, invece, abbiamo preso coscienza di noi e della nostra musica, provando ad espanderla al massimo delle sue capacità stando ben attenti, però, a rimanere entro il solco tracciato. Questo terzo disco è molto più maturo dei predecessori perché, per andare oltre, ci siamo messi completamente in discussione”.