MARCO MANGIAROTTI
Cultura e Spettacoli

Norah Jones torna al piano fra ballate sudiste e jazz

Agli Arcimboldi con il nuovo album “Day Breaks”

Norah Jones

Milano, 8 novembre 2016  - Primo piano. Norah Jones ritorna, con il nuovo album “Day Breaks” e un concerto stasera agli Arcimboldi di Milano. Torna senza abiurare, al suo primo strumento, il pianoforte studiato al college e tradito dopo i primi successi per la chitarra country rock. Nove Grammy, cinque in una sola notte, 45 milioni di copie vendute, esordi per la mitica etichetta Blue Note con un gruppo di giovani jazzisti, il giro suo e di Michael Bublè, poi la virata country, figlia della stessa stagione nei cafè, nei restaurant e nei club di Manhattan, da cantante e cantautrice («avevo le mie canzoni, non volevo fare solo gli standard»). La premiata pianista figlia di Ravi Shankar, il maestro indiano del sitar nella prima scena world jazz e rock, non rinnega le collaborazioni con Willie Nelson, Outkast, Foo Fighters e Billie Joe Armstrong dei Green Day, volta semplicemente pagina.

Stasera agli Arcimboldi racconta il suo sguardo fra vecchio e nuovo mondo. Libera perché dopo “Come away with me” e “Feels like home” non aveva più niente da dimostrare al mondo del pop. Canzoni intime, i chiaroscuri della musica e dell’anima, contaminazioni jazz che illuminano “Day Breaks” (Blue Note Records) con le luci da club. Il sassofono di Wayne Shorter, l’organo di Dr. Lonnie Smith e la batteria di Brian Blade, musicisti e archi di estrazione diversa suonano in nove temi originali e nelle riletture di Horace Silver, Duke Ellington e Neil Young. «Sono le mie origini e le mie radici - confessa -, chiudono il cerchio». Sarà interessante ascoltare in concerto la sintesi fra i due periodi della sua vita precedente e questo album fra Carole King e Steely Dan, da nipotina ribelle di Hoagy Carmichael (bella la sua versione di “Nearness of you”). La ragazza ama i colori sudisti, “Tragedy”, “It’s Wonderlust Time for Love”, “And Thenuwara There Was You” sono facce e tracce della stessa ispirazione, come “Once I Had a Laugh” e “Sleeping Wild”. “Carry On” è texana, “Peace” di Horace Silver, “Don’t Be Denied” di Neil Young e “Fleurette Africaine” di Duke Ellington a sorpresa («la amo moltissimo») tre sfide pericolose. Dal vivo Norah Jones è incantevole, il suo live di Newport, esaltato dal Boston Globe, è il regalo per l’edizione Deluxe. Gli Arcimboldi per noi.