
Lucia Lavia ha 24 anni
Milano,11 gennaio 2017 - Che disastro se ci si innamora di una Bovary. Inquieta come una biscia, sempre col broncio, una leggera (leggerissima) attitudine all’adulterio: meglio lasciarla lì, nelle meravigliose pagine di Flaubert. O al limite a teatro, dove arriva nella riscrittura di Letizia Russo per la regia di Andrea Baracco. “Madame Bovary” vede protagonista Lucia Lavia, giovane e lanciatissima, oltre che indelebilmente figlia di Gabriele Lavia e Monica Guerritore. A lei l’arduo compito di dar vita alla provincialotta col mal di vivere più famosa della letteratura. E intorno un bel cast: Woody Neri, Gabriele Portoghese, Mauro Conte, Laurence Mazzoni, Roberta Zanardo, Elisa Di Eusanio e Xhuljo Petushi.

«Molto bene. Abbiamo debuttato la scorsa stagione all’Eliseo di Roma, ora siamo in tournée, felici e agitati di arrivare a Milano. Il progetto piace perché è immerso nel romanzo, nella sua storia, non è una semplice idea, un’ispirazione. Credo sia importante questa fedeltà. D’altronde cosa possiamo dire meglio dello stesso Flaubert?».
Senza dubbio. Compito non facile per Letizia Russo.
«Sì, ma lei è bravissima. Mi ha rapito il suo modo di lavorare, di utilizzare i dialoghi originali e di proporre poi questa forma così asciutta. Lei ha davvero capito l’anima di Madame Bovary».
E com’è dunque l’anima di Emma?
«Affascinante. È un personaggio storto, scuro, irrisolto, perennemente in preda all’insoddisfazione, al dolore. Un’anima in pena. Si perde in fantasie che non si realizzeranno mai, mentre la realtà continua a prenderla a schiaffi. È anche un po’ ridicola, vuole i luccichini e intanto sposa un piccolo medico di provincia, proiettando le sue idee su un mascalzone e un ragazzino. Credo sia capitato a molte donne».
Com’è invece l’allestimento?
«I costumi sono d’epoca ma le scene sono astratte, una specie di gabbia. Il contrasto è forte».
Qualche anno fa Emma fu interpretata da sua madre: scomodo averci a che fare?
«Non ci faccio caso, anche perché gli spettacoli sono molto diversi. Mia madre fu protagonista di un lavoro meraviglioso ma con poche battute, vicino al teatro-danza. Quello che mi pesa è che qualcuno possa credere sia un’operazione di marketing. In realtà il progetto non ha nulla a che fare con tutto questo e in una famiglia d’attori è normale rifare gli stessi personaggi. Sa quanti ruoli di mia madre ho già interpretato? Quattro...».
Eppure per tanti sarà sempre la figlia di Lavia e della Guerritore.
«Sto cercando di abituarmi, anche se non ci si abitua. Mi piacerebbe essere meno sensibile al giudizio degli altri. Io sono orgogliosa della mia famiglia. All’inizio è stato un grande aiuto lavorare con mio padre, con lui ho avuto il primo ruolo e sono subito partita in tournée per otto mesi. Ora invece devo sempre fare più degli altri. Non le nego che sia un po’ una noia».
Madame Bovary, da oggi al 22 gennaio al Teatro Franco Parenti, via Pier Lombardo 14.