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Cultura e Spettacoli

L’eterno Siegfried di scena al Teatro alla Scala: “Sembra una satira, poi la tragedia”

Dopo dieci anni al Piermarini un nuovo allestimento del “Ring des Nibelungen“ di Richard Wagner. La direzione a Simone Young e Alexander Soddy. "Musica gloriosa e toccante, lacrime agli occhi"

L’eterno Siegfried di scena alla Scala

L’eterno Siegfried di scena alla Scala

Siegfried giovane smarrito, tenuto per anni sotto la protezione di Mime, lontano dal mondo improvvisamente scopre la vita e l’amore. Al Teatro alla Scala dal 6 al 21 giugno va in scena Siegfried di Richard Wagner, seconda giornata, terzo titolo dopo il Erda, Francesca Aspromonte come voce del Waldvogel. Simone Young spiega: "Una parte dell’opera rappresenta l’isolamento, Wagner dal secondo al terzo atto lasciò passare 12 anni. La musica cambia nel terzo atto mentre nei primi due c’è un’estensione della Walchiria; sembra un testo satirico, l’ultima scena finisce in do maggiore, non si avverte ancora la tragedia che colpirà Siegfried".

Wagner pensa a Siegfried come all’uomo perfetto, l’eroe germanico ma il personaggio non mantiene sia le promesse letterarie, sia le tematiche del mito e non sarà all’altezza del suo compito. Continua McVicar: "La grandezza dell’autore sta nella scoperta, nel corso della composizione, delle tante debolezze di Siegrfried". Simone Young interviene parlando dell’alternanza sul podio con Soddy.

"L’idea del Ring è talmente vasta che è come se convivessero all’interno del Ciclo quattro opere di natura diversa, che mettono in luce aspetti molto differenti. Il fattore comune è che abbiamo lo stesso punto di partenza e di arrivo, nel lavoro con l’orchestra e i cantanti". McVicar racconta che ha sempre pensato a Siegfried "come a un Amleto non intellettuale e, forse per non aver vissuto, è anche un po’ stupido". Klaus Florian Vogt, Siegfried sostiene che il suo protagonista scopre il mondo attraverso la natura, la sua prima maestra di vita".

Camilla Nylund è la meravigliosa Brunhilde, anche lei scopre il suo essere umano, la Walchirai prediletta da Wotan, che diventa mortale e conosce l’amore attraverso Siegfried. "In palcoscenico resto a lungo addormentata, mi risveglierò con la voce di Siegfried. La musica è gloriosa e toccante, a volte mi vengono le lacrime agli occhi". Simone Young e Alexander Soddy, come Daniel Barenboim, vengono dal pianoforte, questo unisce i tre direttorio d’orchestra in un’idea del suono verticale che si sviluppa nel corso del tempo in orizzontale.