ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Gli i-Days iniziano con Justin Timberlake. Il principe del pop fa ballare l’Ippodromo

Il 2 giugno l’idolo di Memphis, poi toccherà ai big Dua Lipa e Post Malone. Il 20 all’Ippodromo di San Siro Duran Duran, il 24 a La Maura gli attesissimi Linkin Park

Justin Randall Timberlake, 44 anni e 70 milioni di dischi venduti

Justin Randall Timberlake, 44 anni e 70 milioni di dischi venduti

Milano – I-Days si (ri)comincia. Spetta, infatti, domani a Justin Timberlake aprire sotto le stelle (si spera) dell’Ippodromo Snai San Siro un’edizione 2025 più snella di quella dell’estate scorsa (430 mila presenze complessive), ma non meno carica di motivi d’interesse. Prova ne sia il ritorno dell’idolo di Memphis, al secolo Justin Randall Timberlake, 44 anni, 70 milioni di dischi venduti e matrimonio italiano, con l’attrice Jessica Biel nel 2012 a Savelletri di Fasano, nuovamente in città otto anni dopo il FutureSex/LoveShow approdato al Forum. Ora è il turno del Forget Tomorrow World Tour, messo in strada da Justin un anno fa a Vancouver per sostenere le fortune del suo sesto album solista “Everything I thought it was”, in arrivo a Milano nella versione festival e quindi con una produzione decisamente meno impegnativa di quella indoor caratterizzata, fra l’altro, dal palco flottante su cui l’ex NSYNC cantava “Mirrors” spostandosi sulle teste dei fans adoranti sospeso nel vuoto da quattro cavi d’acciaio.

Ora “Mirrors” sta in apertura di serata, assieme a “Cry me a river”, “No angels” e gli altri momenti forti di una corsa all’ultima hit che arriva fino a “SexyBack” e “Until the end of time”, senza tralasciare altri super classici come “Cant’ stop the feeling!”, “Rock your body” o “What goes around… comes around”, né cover altrui tipo “Ayo technology” di 50 Cent o “4 Minutes” di Madonna.

“Il bello della musica è che ci aiuta, come esseri umani, a esprimere noi stessi” dice Timberlake. “Anche se non l’hai scritta tu, puoi trovare una relazione con l’emozione che esprime e farla tua”. Anche se non è più quello che accetta compromessi promozionali di bassa lega, il top strappato in diretta tv a Janet Jackson durante l’half-time del Super Bowl 2004 ad esempio, né il crudele “ex” raccontato due anni fa da Britney Spears nell’autobiografia “The woman in me” l’eroe di “Justified” fatica a legittimare quel ruolo di “Principe del pop” che la grancassa mediatica gli ha costruito attorno.

Uno spettacolo ineccepibile sotto molti aspetti come quello messo in strada dal Forget Tomorrow World Tour gli dà una mano importante in quest’opera, presentandolo al meglio grazie anche al supporto di una band alle dipendenze del tastierista Justin C. Gilbert che vede Elliott Ives alla chitarra, Derrick “Swol” Ray al basso, Michael Reid jr. alla batteria, Sean Erick e Dontae Winslow alla tromba, Leon Silva al sax, Kevin Williams al trombone, Ravaughn Brown, Camry Jackson e Jaden Blackey Gray ai cori.

L’avvio più promettente per un’edizione degli i-Days che il 7 giugno vede l’arrivo all’Ippodromo La Maura di Dua Lipa, il 20 all’Ippodromo di San Siro dei Duran Duran, il 24 a La Maura degli attesissimi Linkin Park, il 15 luglio all’Ippodromo di San Siro di Olivia Rodrigo e il 27 agosto Post Malone.