Milano – Raccolgono numeri da professionisti ma continuano a dichiararsi un gruppo amatoriale rock’n roll, - "più roll che rock tengono a precisare loro" - che vive sulle ali dell’entusiasmo dei componenti, ognuno con un proprio lavoro, ognuno con la propria famiglia, ma accomunati da un’unica grande passione, fare musica dal vivo.
Una passione che giusto due settimane fa, durante le celebrazioni per l’ottavo anno dalla nascita di Colibrì in Via Laghetto, caffè letterario quartier generale della band di proprietà di Giovanni Moratti, per gli amici e non “Gigio“, li ha portati a esibirsi di fronte ad un migliaio di persone in preda all’euforia, cantando a squarciagola hit senza tempo, dai classici anni ’70 come “Because the Night“ di Patty Smith alla più recente versione di “Cold Heart“ di Elton John con Dua Lipa.

"Chi siamo? I Noy. Cioè proprio noi, noi, e non stiamo scherzando" ripetono a raffica i membri del gruppo scoppiando all’unisono in una fragorosa risata. Gigio, voce principale e fondatore, Sabrina, il suo alter ego femminile e giovane new entry, Lorenzo “Taldo“ Tanara alla chitarra, altro padre del gruppo con Marco “Jimmy“ Belloni - da poco uscito - Alessandro Tognoli alla batteria, con Andrea “Kappa“ Costantini e Cesare Tanara al basso.
Una vera e propria formazione da calcio con panchina annessa se si dovessero contare tutti i ragazzi, amici e compagni di scuola, che negli anni hanno gravitato attorno alla band. Un mix eterogeneo di qualità e personalità che a distanza di 15 anni dalla nascita del gruppo, collettivo costituitosi nel 2005 vicino al liceo classico Parini e ai ragazzi che frequentavano la Milano “bene“, ha deciso di rinascere dalle ceneri del passato durante la pandemia per offrire un mondo alternativo alla solita routine e imporsi sulla scena locale meneghina.
"Per settembre abbiamo in programma la partecipazione ad un festival conosciuto dell’hinterland ma non possiamo dirvi di più" racconta “Taldo“, lui che ha vissuto tutta l’epopea dei “Noy“. "La nostra filosofia è sempre stata quella di organizzare feste a tema con ingresso gratuito ed esibirci con un repertorio che rispecchiasse il fil rouge della serata – spiega Gigio, con un pizzico di malinconica – Negli anni sono diventate famose le serate che allestivo nella villa di famiglia a Imbersago. Nel periodo clou abbiamo raggiunto fino a 500 persone: provenivano da tutte le province limitrofe, per ascoltare noi e le altre band, spesso più esperte e conosciute della nostra. Il party era aperto a tutti e l’unica condizione era vestirsi a tema. Una delle idee meglio riuscite sono stati i concerti con menù composto dalle sigle dei cartoni animati. “Taldo“ una volta si era vestito da Uomo tigre, rimediando un successone. Poi, il giorno seguente, tutti i costumi finivano alla casa di carità San Francesco".
Ad un certo punto però, nel 2014, si sentono troppo vecchi per continuare su questa scia, mettendo la parola fine al “tempo delle mele“. Almeno fino a quando non è arrivata Sabrina, una che con loro centrava poco. Cresciuta in provincia di Bergamo, studi universitari conclusi in Statale e una formazione classica in accademia. "Abbiamo provato a inserire delle voci femminili negli anni ma non sono mai riuscite a integrarsi alla perfezione. Con lei dobbiamo ammettere che è stata quasi una folgorazione".
La giovane studentessa di Lettere che a malapena conosceva Gigio, se non per qualche caffè o meglio qualche birra sorseggiata assieme al Colibrì dopo lezione, entra in punta di piedi, apportando al gruppo una buona dose di solarità, che non guasta, ma soprattutto gusti, talento e un’estensione vocale che non si compra certo al supermercato.
"Ci potete trovare in giro, dove c’è la festa. Perché la festa siano Noy", ripetono ancora in tono scanzonato i ragazzi, senza prendersi troppo sul serio, un atteggiamento che gli ha consentito di farsi amare dal pubblico, senza particolari pretese.
"La nostra forza è riuscire a trascinare le persone in quel rock’n roll spensierato che ci piace tanto. Penso che è anche per questo motivo che abbiamo sempre voluto rimanere nel circuito amatoriale, non vogliamo perdere la nostra identità".
Nell’ultimo periodo però non nascondono la voglia di pubblicare un inedito che gli consentirebbe di compiere quella maturazione che sembra ormai alle porte. "Se mio papà è mai venuto ai concerti? Certo, e lui è uno che se ne intende. A qualche festa dell’Inter lo potevi trovare a duettare con Celentano, suo grande amico e non con scarsi risultati. Da qualcuno dovrò pure avere preso...", svela Gigio.