
Il Parsifal di Marco Filiberti
Milano, 9 febbraio 2022 - Come Parsifal è in perenne ricerca e, all’eroe senza tempo, Marco Filiberti dedica la sua ultima opera. Film potente e unico, Parsifal, è fra i titoli scelti da Anica per la candidatura italiana agli Oscar, ha vinto diversi festival nazionali e internazionali, fra cui il Rhode Island International Film Festival, attualmente è in corsa per i David di Donatello. Regista, sceneggiatore, drammaturgo, scrittore e attore, apprezzato dalla critica è seguito da un pubblico fedele sia in Italia sia all’estero. “Poco più di un anno fa“ presentato a Berlino, è un cult-movie nelle sale d’essai americane; inoltre l’artista ha fondato le “Vie del Teatro in Terra di Siena”. Presso la sede degli Amici del Loggione, Via Silvio Pellico 6, oggi ore 19, l’Associazione Wagneriana ha organizzato la proiezione dell’opera cinematografica alla presenza del regista, introduce il Maestro Giorgio Tagliabue; domani ore 20, tavola rotonda e dibattito con Filiberti. (le serate sono a ingresso libero).
Perché proporre una figura così lontana dalla nostra epoca? "Avverto lo strapotere di un sistema impositivo che concede all’arte ancora possibilità di manifestarsi, ma solo per farla esautorare. Questa dimensione apocalittica e una vicenda personale profonda mi hanno fatto sentire libero. Quando non si ha più nulla da perdere si conquista libertà interiore, condizione unica per arrivare a concepire un’opera come questa". I suoi film sono stati un successo internazionale, questa è un’opera diversa e totale. "Vivo il rischio in modo fluido, non è un atto eroico. Non mi sento coraggioso, ma ho avuto la grazia di arrivare a una condizione di libertà. Con Parsifal riparto da me, un artigiano che punta alto". Chi è oggi Parsifal? "Esistono, non sono solo. Persone che vivono connesse a una libertà interiore e pervase da una sete di verità. Il diavolo è il principe del mondo ma Dio Onnipotente è il Signore dell’Universo, i nuovi Parsifal si affidano a lui per lasciarsi condurre".