GIUSEPPE DI MATTEO
Cultura e Spettacoli

I fan domandano, Fedez risponde. Il rapper vara la biografia "social"

Slogan: "Non diventate come me, sono io che devo restare come voi"

Fedez (Ansa)

Milano, 23 giugno 2016 - Non è una semplice biografia, né un libro intervista, o tantomeno una storia romanzata. Piuttosto, potrebbe essere definita una “social biography”, forse la prima in assoluto nel panorama editoriale italiano. Certo è che libro di Fedez, “Faq - A domanda rispondo”, edito da Mondadori e presentato ieri al Teatro Elfo Puccini di Milano, si appresta a conquistare l’affetto dei tanti fan che da anni lo seguono, e non solo. Anche perché molti di loro sono stati coautori della sua storia, nata sul web grazie al progetto eFanswer, una piattaforma editoriale che permette agli utenti di interagire con le star ponendo loro alcune domande. In pratica dopo essersi registrati, se ne possono inviare nove a settimana (le cosiddette “Fask”) alle star presenti sul portale, e ad alcune di queste il personaggio risponde direttamente online. Le migliori vengono poi selezionate e confluiscono nel libro assieme alle risposte, quasi a creare un’intervista condivisa e scritta a più mani. Un esperimento innovativo, grazie al quale è la stessa celebrità e scoprire (e a rivelare) qualcosa di sé, e che offre anche diversi spunti di riflessione. «Ho reputato questo progetto molto interessante - spiega Fedez -. La mia non è un’autobiografia in senso classico. Non ho mai pensato di essere uno scrittore e lo stile leggero del libro sta a dimostrarlo. Mi interessa moltissimo il mondo delle start up, e proprio per questo ho deciso di accettare il progetto di eFanswer: era qualcosa di nuovo, mai fatto prima che non insegue i soliti trend».  Oltre 10mila le domande arrivate via web - 300 delle quali sono state raccolte nel volume - che toccano i temi più disparati, dalla vita provata agli aspetti più propriamente professionali, svelando aneddoti gustosi. Su tutti il viaggio in Australia per seguire una ragazza, ma c’è spazio per argomenti più impegnativi, per esempio sulla società e sul progresso, che «avrebbero dovuto civilizzarci e anestetizzare certi istinti», ma «spesso li hanno peggiorati». Nella biografia c’è spazio anche per l’Expo, manifestazione contro cui si era già scagliato. «Non mi piace Sala: fra lui e Parisi era una scelta al meno peggio», ha detto a margine della presentazione, precisando di non aver preso parte al voto in quanto non residente nel capoluogo lombardo.

Dal libro emerge una figura a tutto tondo, consapevole del grande successo conquistato, ma attenta a non smarrire la propria identità, perché «non è vero che fare musica debba cambiarti, l’importante è non espandere il proprio ego». E a proposito di musica, gli inizi non sono stati quelli che ti aspetteresti: la passione per il rap nasce infatti per caso. «Tutto è iniziato quando ero al terzo anno del Liceo Artistico Boccioni di Milano - si legge nella “social” biografia - non avevo la minima idea di cosa fosse il rap e non mi interessava nemmeno, perché venivo da un background principalmente punk».  Poi la svolta con il nuovo compagno di classe che «da un lato mi bullizzava, dall’altro mi faceva ascoltare della musica che non avevo mai sentito prima: il rap italiano». L’amore sboccerà definitivamente poco tempo dopo assistendo alle sfide di freestyle al Lido di Milano e a Piazzale Lotto, e sarà l’inizio di una carriera che ha portato Fedez a vendere oltre un milione di copie e a calcare gli schermi televisivi. Lui però ci tiene a dire di essere sempre lo stesso, perché «non siete voi che dovete sperare di diventare come me, ma sono io che devo sperare di restare come voi».