Ti ricordi di Federico? Film e interviste raccontano Fellini

In vista del centenario dalla nascita, fra le tante iniziative in programma, il via alla rassegna della Cineteca dedicata agli appassionati e a un pubblico più giovane

Federico Fellini

Federico Fellini

Milano, 5 gennaio 2020 -  Con tutte le rassegne di film visti, rivisti e mai-visti che ci sottoporranno per il centenario dalla nascita di Fellini (20 gennaio), le mostre, gli inserti, gli speciali “Porta a porta” e le sciorinate degli influencer su Facebook, fanno bene gli amici della Cineteca di Milano a prendere la celebrazione dal manico: il "ritratto di me stesso" possibile ormai con i preziosi documentari che nei decenni hanno ricomposto un’intera esistenza artistica, le sue parole sui film, il cinema, la vita, in quel linguaggio fascinatorio insieme fantasioso e forbito, libero e preciso sempre sul pezzo, e il pezzo è l’orologio incostante, sballato e perfetto della sua inarrivabile immaginazione (per esempio, la sua vocina sul suo perenne sguardo infantile: "Agli occhi di un bambino il mondo si presenta come un gigantesco spettacolo gratuito e meraviglioso, una sorta di sconfinata ameba respirante dove tutto abita confuso in unico flusso inarrestabile, visionario e inconsapevole, dal quale non è ancora emerso il confine della coscienza".

Il titolo degli incontri (al Mic dal 7 al 18) ci dice come e perché ritrovare Fellini: "Ti ricordi di Federico? Film e interviste a Federico Fellini - Invito per un giovane pubblico alla scoperta del regista e dell’uomo dietro alla macchina da presa". Così, mentre un programma tradizionale prevede la retrospettiva limitata a nove film (da “La strada” a “Roma”, da “I vitelloni” a “Amarcord”, “Fellini Satyricon”, “La dolce vita”, “8 e 1/2”; il cartellone completo su www.cinetecamilano.it), vale in particolare seguire via via i doc: “Ciao Federico” di Gideon Bachmann, sul rutilante set del Satyricon, l’unico backstage completo e ricco di scoperte sul modo di lavorare di Fellini; poi “FMM: Fellini, Mastroianni, Masina – Interviste sul set di Ginger e Fred”, ancora un lavoro riuscito di Bachmann in un gioco di specchi con la moglie e Mastroianni; “Fellini Fine Mai”, frammenti di vita e poetica secondo il regista Eugenio Cappuccio (“I delitti del bar Lume”), presentato alla Mostra di Venezia 76 (i tre doc martedì 7 alle 15, 17 e 20.30); ancora un prezioso Bachmann, “Fellinikon”, che completa “Ciao Federico!”, questa volta per ripensare il “Satyricon” con le parole di Fellini. E infine “Fellini: sono un gran bugiardo” di Damian Pettigrew, un racconto biografico un anno prima della morte del regista (non ci sarà, ma è pronto il “Fellini degli spiriti” di Anselma dell’Olio). Tra le mostre dedicate a Fellini in diverse città italiane, Milano si prepara a ospitare a Palazzo Reale “Federico Fellini 1920-2020” a cura di Vincenzo Mollica, Alessandro Nicosia. E, tra i volumi in uscita citiamo almeno il primo dell’anno un sillabario dell’immaginario come sarebbe piaciuto al maestro: “Amarcord Fellini - L’alfabeto di Federico” (Il Mulino") di Oscar Iarussi, autore già di “L’infanzia e il sogno - Il cinema di Fellini” e “C’era una volta il futuro - L’Italia della dolce vita”.

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