Concerto per Milano, il pianista Denis Matsuev: io, nella magia di piazza Duomo

Con la Filarmonica diretta da Chailly

Denis Matsuev

Denis Matsuev

Milano, 10 giugno 2018 - Siberiano, alto quasi due metri, un sorriso da eterno ragazzo, Denis Matsuev, è fra i pianisti più amati da Vladimir Putin che l’ha inserito nel Consiglio presidenziale per la cultura russa. Artista raffinato e potente, splendido interprete della grande musica del suo Paese, si esibisce questa sera in piazza Duomo nel “Concerto n° 1 per pianoforte e orchestra” di Petr Illic Cajkovskij, composto fra il 1874-1875). Omaggio che ogni anno la Filarmonica della Scala, diretta dal maestro Riccardo Chailly, dona alla sua città; nella seconda parte in programma “Quadri da un’esposizione” di Modest Petrovic Musorgskij nell’orchestrazione scritta da Maurice Ravel nel 1922 (diretta su Rai 5 ore 21.15 e sul canale Arte all’estero).

Il concerto è gratuito, si consiglia agli appassionati di arrivare in piazza con anticipo, almeno mezz’ora prima, per poter accedere all’aerea. Matsuev ha un’agenda ricca di impegni che non gli dà tregua, duecentosessanta recital all’anno, è anche ambasciatore per la Fifa World Cup 2018, il 13 giugno sarà sulla Piazza Rossa, diretto dal maestro Valery Gergiev, per lo spettacolo inaugurale dei Mondiali di Calcio. «Sono un giocatore dilettante, la nostra squadra è composta da musicisti, cantanti e attori, ma, soprattutto, sono un fan accanito di calcio, tifo per la Spartak di Mosca fin da quand’ero bambino».

Racconta la sua gioia di ritornare nella città ambrosiana per quest’occasione «Dieci anni fa ho debuttato con la Filarmonica diretta da Lorin Maazel al Teatro alla Scala. Un concerto per me molto significativo sia per l’incontro con l’ensemble che per la magia del teatro. Ci siamo rincontrati diretti da Myung Whun Chung e quest’anno, a gennaio a Musikverein, sul podio il maestro Riccardo Chailly, è bello ritrovarsi. So che il concerto in piazza è famoso, l’idea di suonare all’aperto con un pubblico così eterogeneo mi piace tantissimo».

Il primo concerto di Cajkovskij è un suo cavallo di battaglia, lo ha eseguito più di trecento volte in venticinque anni di carriera, geniale maratoneta della tastiera continua «La grande musica, i concerti per pianoforte sono così. La freschezza dell’interpretazione dipende dal pianista e dall’orchestra, dal direttore e che offrono nuove idee all’interpretazione. Adoro l’ispirazione momentanea e l’improvvisazione, musica meravigliosa può sembrare diversa ogni volta la suoni. Ho eseguito questa musica con tantissime orchestre, direttori internazionali eppure ogni esibizione si imprime nel mio cuore perché dedico alla musica tutta la mia vita, oserei dire, al cento per cento».

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