CRISTIANA MARIANI
Cultura e Spettacoli

L’Arci Bellezza è la casa della musica: “Da noi il tempo si ferma”

Un modo più sociale e consapevole di vivere il divertimento, fra il pubblico del circolo milanese anche molti volti noti

Alberto Molteni, direttore artistico dell'Arci Bellezza di Milano

Alberto Molteni, direttore artistico dell'Arci Bellezza di Milano

E' l'Arci, Bellezza. Verrebbe da dire così pensando a quello che è ormai l'unico baluardo rimasto a Milano dei circoli nei quali il tempo si ferma. E non perché la vita non scorra. Anzi. Per citare un titolo di un album di Eros Ramazzotti, di vita ce n'è. Eccome. In via Giovanni Bellezza la vita brulica ogni sera. Perché ogni sera c'è qualcosa da fare. Concerti, rappresentazioni teatrali: l'Arci Bellezza è un punto di ritrovo e di riferimento per moltissimi appassionati. E non è raro scorgere fra il pubblico musicisti come Dente, Calcutta, Colapesce, Dimartino. Una realtà che conta 25mila soci e che offre musica, ma non solo: corsi di vario genere, appuntamenti artistici, ricreativi, sportivi. Un’offerta che in città non ha eguali. Oltre a un aspetto di riqualificazione degli spazi che non va sottovalutato.

Alberto Molteni è il direttore artistico del locale. 

Alberto, partiamo dall’aspetto strutturale: quali sono i progetti di riqualificazione sugli spazi dell’Arci Bellezza?

"Il lato progettuale a lungo termine porta avanti il progetto del direttivo e del gruppo di lavoro. Lo spazio del Comune di Milano è dato in gestione all’associazione per 18 anni dal 2022 e prevede la realizzazione anche di lavori strutturali. Vogliamo continuare su questa strada”.

Come scegliete gli artisti che si esibiranno poi sul palco del Bellezza?

"Siamo arrivati a un livello in cui anche un nome veramente sconosciuto può avere spazio qui, non abbiamo bisogno per forza di chi ha già un grande pubblico. Ci basiamo sul nostro gusto, ma anche su quello del pubblico. Serve una fruizione impegnata. Alle 21 iniziamo e poi finiamo per le 23.30 perché poi il pubblico deve prendere la metropolitana per tornare a casa".

L'idea di avere in calendario nomi importanti vi attira?

"Sì, è un concetto che cerchiamo da sempre. Il modello organizzativo a cui tendiamo è quello di riuscire ad avere un artista di nome che voglia iniziare una residency qui per 3 o 4 date. Il nostro lavoro sta andando in questa direzione. Stiamo anche predisponendo progetti paralleli, showcase e iniziative di vario genere".

Quella dell’Arci Bellezza è una dimensione di divertimento diversa rispetto a quella di tanti locali milanesi…

“La dimensione che a Milano manca e non esiste più è il luogo di ritrovo e di socialità. Milano è sempre la città in cui hai un sacco di eventi ogni sera, ma è anche il posto in cui si è però un po’ chiusi dentro i recinti mentali, fisico e di tempo ed economico”.

Ultimamente si è tornati prepotentemente a parlare dei costi dei biglietti dei concerti. Cosa ne pensa?

“Milano è una città dove costa tutto tantissimo perciò anche i concerti non sono alla portata di tutti. C’è un pubblico che spende 150 euro per andare a Lucca, con gli stessi soldi vive un concerto a settimana in un anno all’Arci Bellezza”.