SILVIO DANESE
Cultura e Spettacoli

Carlo Maria Martini, l'arcivescovo visto da Olmi: era uno di noi

La vita, i ricordi, la famiglia e gli studi in Vaticano. La proiezione in Duomo, nei cinema a marzo

Carlo Maria Martini

Milano, 11 febbraio 2017 - C’è una curiosa “prima persona” narrante nel bellissimo documentario “Vedete, sono uno di voi” di Ermanno Olmi dedicato alla vita di Carlo Maria Martini. Ricordi di famiglia, della Torino fascista e della guerra, degli studi biblici e del rettorato in Vaticano, l’incontro con Wojtyla e la storia d’Italia dalla Ricostruzione agli Anni di Piombo a Tangentopoli, i viaggi a Gerusalemme, la condotta pastorale a Milano, il discorso di Piazza Duomo, ma nella voce evocativa, vera quanto incerta, amatoriale, del regista. Come succede nei progetti meditati di autori profondi, dotati di forte personalità artistica e civile, man mano che la voce di Ermanno ci accompagna nella biografia di Martini diventa difficile distinguere le parole del cardinale, la loro pregnanza e chiarezza, dal bisogno di Olmi di riconoscersi, di pronunciarle e trasmetterle alla platea.

Con toccanti incursioni d’archivio tra storia e cronaca dagli anni ’30 a oggi, i bombardamenti e Piazzale Loreto, i papi, la politica e i cadaveri di Moro e Bachelet, la caduta del Muro e i conflitti religiosi, la crescita industriale e la denuncia dell’avidità, è la parabola di Olmi sul ’900 in accordo con l’insegnamento spirituale ed etico diMartini. «Solo per un momento ho avuto un dubbio, quando mi hanno proposto un film su CarloMaria Martini - ha detto ieri Olmi all’anteprima milanese -. Negli anni ’60 ho realizzato “E venne un uomo” su Giovanni XXIII, accolto con interesse, ma senza grandi entusiasmi. Mi sono chiesto se un film sul cardinale avrebbe funzionato. Poi ho fatto i conti con l’enorme consenso e simpatia raccolti da Martini, non solo a Milano. E non c’è da stupirsi: siamo davanti a uno spirito profetico, che sapeva farsi interrogare dalla realtà storica, interpretandola alla luce del Vangelo, un profeta di speranza anticipatore di papa Francesco. D’altra parte, poco dopo il suo insediamento come arcivescovo, mi capitò di intervistarlo. Con me, che ero una riserva, era attentissimo. Mi diceva: sono qui per ascoltare, per imparare. Ammise di non sapere nulla della Lettera Pastorale, la presentazione dell’Arcivescovo che indica il cammino: “Sono un uomo di scienza, non conosco i passi di strada dell’umanità”. E si impegnò a capire quale era la sua missione».

Prodotto da Istituto Luce Cinecittà con Rai Cinema, scritto da Olmi con Marco Garzonio, biografo ed esperto di Martini, con il montaggio di Paolo Cottignola e diversi brani dalle opere di Fabio Vacchi, “Vedete, sono uno di voi” uscirà nelle sale in marzo dopo tre anni di lavorazione. Sulla scelta di leggere in prima persona le parole di Martini, scelta suggerita da Cottignola, dice Olmi: «Faccio da speaker a me stesso perché voglio parlare direttamente al pubblico, a ciascuna persona in sala, con la mia povertà culturale, con la mia onestà. È un film che chiama alla partecipazione ricordando le parole di Martini, che citava padre Camara tra le favelas: “Lavorare non per il popolo, ma con il popolo”»