Bollani e i suoi momenti speciali: “Il mio album Booming, un bouquet di fiori”

Il musicista torna con un’esplosione di quindici brani. Con mia moglie abbiamo avuto l’idea della bellezza che torna a crescerti dentro dopo tempi complicati

Il compositore, pianista e cantante italiano Stefano Bollani

Il compositore, pianista e cantante italiano Stefano Bollani

Il giardino di Stefano Bollani è trapunto di fiori dalle corolle esplosive come fuochi d’artificio. A cominciare dalla copertina, infatti, il nuovo album “Blooming” carezza l’idea di una natura “pirotecnica”, che eccita l’anima colorando i sentimenti. "Spesso scrivo la musica e poi vedo cosa mi evoca, faccio il primo spettatore" racconta il pianista milanese a proposito di questi quindici nuovi componimenti. "Così, assieme a mia moglie Valentina Cenni, abbiamo avuto questa idea di fioritura di bellezza che torna a crescerti dentro dopo tempi complicati, con la speranza che questo accada pure alla mia musica".

Perché i fiori?

"Perché l’album colleziona momenti diversi, nati in momenti diversi, un po’ come un bouquet ben assortito. ‘Essere oro’, ad esempio, è un pezzo che ho scritto per il cortometraggio omonimo girato da Valentina nel 2022 e presentato pure al Torino Film Festival, mentre ‘Il sentiero’ l’avevo nel cassetto da tre-quattro anni. Le ho messe entrambe nel disco perché stavano bene insieme, come un’orchidea e una rosa".

Dall’’album affiora una certa voglia di Sudamerica.

"Effettivamente ‘Argentata’ è costruita su un ritmo della musica popolare argentina, ‘In giro per Bahia’ ne utilizza invece uno brasiliano del Nordeste con cui non m’ero mai confrontato prima".

Ha un’agenda fitta di appuntamenti, da Gershwin a Lloyd Webber, dai concerti solisti a quelli in duo col pianista Hyung-ki Joo o con la Filarmonica Toscanini.

"Soprattutto nei concerti solisti prenderò spunto da ‘Blooming’ per andare nella direzione dell’improvvisazione. Non essendo stato per un anno e mezzo a contatto stretto col pubblico com’ero abituato, sono curioso di capire come cambieranno in concerto rispetto a quando li ho scritti da solo al piano".

Quella di starsene lontano dai palchi è stata una scelta?

"Sì, mi sono lasciato affascinare dall’idea. Tengo concerti dall’età di quindici anni e quella di prendermi un anno sabbatico è stata un’esperienza particolare. ‘Blooming’ è intimo anche per questo motivo. Ho fatto comunque la tv e lavorato alla colonna sonora del corto di Valentina. Assieme continuiamo a lavorare su un film musicale che abbiamo in cantiere da anni".

A Piano City si presenterà con Baricco per dare voce e suono alla “Leggenda del pianista sull’oceano”.

"Progetto fantastico, ma che per nostre difficoltà organizzative slitterà forse all’autunno. La scena della sfida pianistica tra Novecento e Jelly Roll Morton, con mio sdoppiamento in entrambe le parti, è particolarmente avvincente".

Quella dell’autore letterario che si confronta col pianista è una formula che sta funzionando molto al momento.

"A me il rapporto con la parola parlata ha sempre divertito, ricordo una volta con Marco Baliani e le sue letture di Edgar Alla Poe o, ancora, con Lella Costa. In certi contesti la musica deve farsi piccola per rispettare il testo. Un po’ quello che avviene nelle colonne sonore con l’immagine".

Domani “Via dei Matti n° 0” riceve il Premio Lucca Classica Music Festival 2023.

"La soddisfazione più grande di questa esperienza con RaiTre è andare in onda all’ora in cui i bambini cenano e quindi sapere di portare la musica a tanti giovani spettatori. Ci piacerebbe tornare in autunno, ma bisogna capire se l’aspirazione si concilia con i tempi Rai".

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