ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Gabber con eleganza: Björk al Forum. Sul maxi-schermo i messaggi di Greta

Il Cornucopia Tour dell’islandese più famosa del mondo approda a Milano: fra ritmi techno, arrangiamenti spiazzanti e un deciso messaggio ambientalista

Bjork torna in Italia dopo cinque anni

Bjork torna in Italia dopo cinque anni

Assago, 10 settembre 2023 – Come in un romanzo di Tolkien, in quel Cornucopia Tour che Björk deposita martedì 12 settembre tra le gradinate del Forum di Assago regna l’idea che la natura sia stata generata dal canto. Ed è in quel “locus amoenus” fra folletti, ondine, spiriti del bosco ricreato sulla scena dalla regista Lucrecia Martel, che l’islandese più popolare al mondo svela la sua anima di cantante bambina a cui la vita ha risparmiato il fastidio di crescere.

Ritorno in Italia

Cinque anni dopo lo show portato a Caracalla con l’apollineo contorno di ninfe flautiste e fiori di loto giganti, Bjork torna in Italia con l’evoluzione dell’esperimento definito "la più complessa elaborazione scenica" delle sue musiche mai tentata in tour. In mezzo un giro di concerti meno sofisticato e più celebrativo quale Björk Orkestral, che l’eroina di “Hyper ballad” ha messo in agenda contestualmente (o quasi) a Cornucopia per rileggere il proprio repertorio con l’afflato strumentale di un grand ensemble.

Due esempi del febbrile momento creativo attraversato in cui non poteva mancare un nuovo album. Dopo due dischi segnati dal dolore per la separazione dal celebre artista e regista americano Matthew Barney quali l’angosciato “Vulnicura” e “Utopia”, Björk è tornata, infatti, con un progetto più lieve e meno traumatico, “Fossora”, nonostante il tempo abbia continuato a riservarle rivolgimenti familiari in cui il Covid è stato il minore dei problemi.

Vita e dischi

Prima Miss Guðmundsdóttir, come si chiama all’anagrafe, ha perso la madre, Hildur Rúna Hauksdóttir, l’omeopata hippy che l’aveva spinta sul palco da bambina, scomparsa nel 2018 dopo una lunga malattia a cui è dedicata buona parte del nuovo lavoro, poi nel 2019 è diventata nonna e ha visto andarsene di casa la figlia-attrice Ísadóra, anzi “Doa” come la chiamano in famiglia (pure lei nel disco assieme al fratello maggiore Sindri).

Eventi che hanno rimescolato ancora una volta le carte della sua vita riportandola “sulla terra” come evocato dall’escavatrice a cui si riferisce il titolo latino della nuova opera. Se “Vulnicura” era un album “di naufragio” e il successore di “salvataggio”, “Fossora” è un disco di rigenerazione legato al ricordo dei genitori, all’affetto verso figli, nipoti e la terra di fuoco e ghiaccio che le ribolle sotto ai piedi.

Ritmi martellanti

E la metafora scelta è quella delle forme batteriche che si manifestano alla morte del fungo. Sì, del fungo, perché tutto si può dire all’elfo venuto dal freddo tranne di non avere una fantasia rigogliosa. Questo decimo capitolo di una discografia avviata nel ’95 da “Debut” (anche se il primissimo disco, raccolta di cover, l’ha inciso nel ’77, a 11 anni) è un disco gabber, martellante variabile olandese della techno anni ’90, che riporta Björk ai suoi trascorsi clubber col surplus di clarinetti bassi, trombone, oboe e corno inglese, fischi e gemiti.

Dal vivo, a far da padrone sono clarinetti, percussioni, arpa e sintetizzatori perché - concepito nel 2018 - Cornucopia attinge più di metà repertorio da “Utopia”, senza tralasciare 4-5 passaggi di “Fossora” e schegge di passato come “Isobel” o “Venus as a boy”.

Spettacolo dall’impronta techno, anche se il gran lavoro svolto dalla coreografa di Margrét Bjarnadóttirle, le maschere di James Merry e i make-up della nota drag queen Hungry rendono più consono il neologismo “trip hop(era)”. Deciso il messaggio ambientalista, rafforzato sul video da un messaggio video di Greta Thunberg sui destini del pianeta.