GRAZIA LISSI
Cultura e Spettacoli

"Nella musica di Bach tutto ha un senso..."

Filippo Gorini, talentuoso pianista, è impegnato con il Festival Montreal, unico artista italiano ospite della rassegna

Filippo Gorini, talentuoso e innovativo pianista italiano

Milano, 29 novembre 2020 - "Dov’eravamo rimasti? A sì, parlavamo di Bach" racconta al telefono Filippo Gorini, talentuoso e innovativo pianista italiano, è impegnato con il Festival Bach Montreal. Unico artista italiano ospite della rassegna; in programma "L’Arte della Fuga" di Johann Sebastian Bach, il recital verrà trasmesso in live streaming il 29 novembre, ora italiana 20,30, replica 22, sul Quebec Baroque dalla "Mole Antonelliana" di Torino (http://festivalbachmontreal.com). Nato nel 1995 a Carate Brianza, dove vive, quest’anno Gorini ha ricevuto il prestigioso Borletti-Buitoni Trust Award, nel 2015 ha vinto il primo premio al Telekom-Beethoven Competition di Bonn. "Ho suonato prevalentemente Beethoven ma Bach mi ha sempre accompagnato, soprattutto quest’anno".

Maestro, perché ha scelto l’Arte della Fuga? "L’ho sempre studiata, a volte l’abbandonavo per studiare altri brani, ma non l’avevo ancora eseguita in concerto. E’ un’opera senza fine, in questo periodo ho trascorso intere giornate al pianoforte, l’ho analizzata, ho indagato la sua storia, la musicologia che la circonda, le varie interpretazioni per strumenti. Vorrei realizzare un documentario con interviste ad artisti della musica, della matematica, della danza, creare un dialogo fra le nuove forme espressive e l’Arte della Fuga". Il suo concerto sarà in diretta streaming. Cosa ne pensa? "Fin da bambino ho avuto la possibilità di ascoltare musica registrata, dallo stereo, dal computer, dal cellulare, una vera benedizione. Lo streaming non darà mai le stesse sensazioni, quel feeling sottile che si crea fra interprete e pubblico in una sala concerto. Quest’anno lo streaming ha permesso a tutti noi di ascoltare concerti registrati a Londra, Berlino, Parigi". Come orientarsi? "Uno streaming curato, con una buona regia, in un luogo giusto può coinvolgere il pubblico, è importante saper scegliere fra le mille offerte. Un musicista si prepara a lungo per ogni concerto, non improvvisa l’esecuzione sul web, l’ascoltatore deve fare altrettanto, mai cadere nella casualità". E’ una giovane star del pianoforte. Come ha trascorso quest’anno senza concerti? "Per carattere non mi lascio mai abbattere, non ho vissuto momenti di apatia e sconforto, cerco sempre, in ogni situazione, la positività. Per sei mesi non sono esistito come pianista questo mi ha permesso di progettare un futuro, alla fine di questa pandemia vorrei avere qualcosa da raccontare. Vivo fra Milano e Bergamo, partecipo con apprensione alle vicende dei contagiati, alle numerosi morti che ancora avvengono nel nostro Paese". Nei mesi di clausura qual è stata la sua consolazione? "Bach, nella sua musica tutto ha un senso e si collega a una trama. Nel dramma di Beethoven, nella forza tragica di Brahms c’è altro; la compiutezza è insita solo nella musica bachiana". Grazia Lissi