
Viaggio in 60 foto nelle ultime propaggini del mondo abitato e minacciato dai cambiamenti climatici
Milano, 6 febbraio 2018 - Preparatevi ad immagini non scontate. Tese a scardinare una serie di luoghi comuni su una regione del pianeta, Groenlandia, Siberia, Islanda, «luoghi simbolo», dove il riscaldamento terreste mette a dura prova l’ecosistema e la sopravvivenza delle popolazioni autoctone, gli Inuit ormai ridotti a 150 mila persone. “Artico. Ultima frontiera”, da giovedì al 25 marzo alla Triennale, è un viaggio, in sessanta fotografie in bianco e nero, su una regione estrema ma ma «vicina a noi» per l’attualità dei temi toccati, dalla difesa dell’ambiente al rischio del cambiamento climatico. L’esposizione curata da Denis Curti e Marina Aliverti presenta il lavoro di tre maestri della fotografia di reportage: Ragnar Axelsson (Islanda, 1958), Carsten Egevang (Danimarca, 1969) e Paolo Solari Bozzi (Roma, 1957). Sguardi che svelano il «volto sfaccettato di questa Natura infranta, eppure incredibilmente affascinante».

L’italiano Paolo Solari Bozzi presenta un progetto inedito, frutto del suo viaggio, tra febbraio e aprile 2016, sulla costa orientale della Groenlandia, nel quale ha visitato i suoi pochi villaggi, riportando la quotidianità di una popolazione che ha scelto di vivere in un ambiente difficile. A completare la narrazione delle regioni del Nord e a fornire (forse) una risposta ai molti interrogativi che naturalmente assaliranno i visitatori sul controverso rapporto uomo-natura, anche tre documentari: Sila and the Gatekeepers of the Arctic, della regista e fotografa svizzera Corina Gamma; Chasing Ice, del fotografo e film-maker statunitense James Balog; The Last Ice Hunters, dei registi sloveni Jure Breceljnik e Rožle Bregar.