LUCA ZORLONI
Cronaca

Il colosso cinese Zte sceglie Milano

E' a caccia di una casa per un investimento ancora più strategico: il suo quartier generale del programma 5G Europa

Il presidente del gruppo Zte, Zhao Xianming

Milano, 10 luglio 2017 - A Milano hanno già degli uffici, in viale Francesco Restelli, vicino al nuovo palazzo di Regione Lombardia. Ora però il colosso cinese Zte, che macina fatturati da oltre 15 miliardi l’anno, è a caccia di una casa per un investimento ancora più strategico: il suo quartier generale del programma 5G Europa. L’azienda cinese di telecomunicazioni, testa a Shenzhen, nel cuore industriale del gigante asiatico, ha deciso di collocare in Italia l’hub che dovrà diffondere in Europa le reti di quinta generazione, quelle che serviranno a connettere i robot nelle industrie, a sviluppare la medicina a distanza e a favorire la circolazione delle automobili a guida autonoma. «Abbiamo scelto l’Italia perché il Governo sta investendo sulle connessioni internet e il 5G è un argomento strategico», spiega Peng Leyi, vicedirettore di Zte Italia.

«La nostra azienda ha forte capacità nella ricerca, nello sviluppo tecnologico – aggiunge il manager –. Non ci stiamo confrontando con il Governo, ma con i nostri clienti». Come dire: ai cinesi non interessano gli investimenti pubblici su Internet e digitale, quanto i piani dei privati. Un cliente di tutto rispetto in Italia è già nell’agenda di Zte. Wind-3, la neonata compagnia di telecomunicazioni unificata, che al colosso cinese ha affidato il progetto di evoluzione verso il 5G. «Abbiamo 20mila stazioni su cui intervenire, da Venezia alla Sardegna», spiega il vicedirettore della filiale. Ai cinesi interessa entrare nel business delle smart city e dell’Internet delle cose. «Stiamo investigando in Italia quali regioni e città siano più adatte per un investimento sulle smart city».

Il parallelo procede la discussione con università e centri di ricerca per coinvolgere pezzi dell’accademia all’interno dei piani sperimentali del gruppo cinese. Dal Politecnico alla Sapienza di Roma. «Vorremo costruire un centro di ricerca e sviluppo collaborando con le università, non solo per obiettivi commerciali», specifica Peng Leyi. Anche Brescia è finita sotto i riflettori del gruppo e, come ha comunicato l’amministratore delegato Hu Kun, potrebbe essere il laboratorio dove si sperimenterà la prima smart city italiana a firma cinese. Mentre Milano rappresenta una destinazione interessante per la costruzione dell’hub 5G, anche se Zte non ha scartato l’ipotesi di fare un investimento specifico al Sud, tenendo a Roma e a Milano gli uffici già esistenti.